Natale e pace

(Dopo la recita della Scuola domenicale, breve predicazione per i ragazzi oltre che per gli adulti)

Che bella recita ci hanno offerto le ragazze i ragazzi della Scuola domenicale quest’anno!

E anche quanti motivi di riflessione! Hanno domandato se attendiamo ancora Gesù e il suo messaggio; hanno detto che non dobbiamo perdere questo messaggio con l’attenzione a tante altre cose; e che il vero motivo della celebrazione è l’arrivo della luce del mondo per noi.

Questa bella recita della nostra amata Scuola Domenicale ci ha detto dunque che non dobbiamo perdere lêssenziale del Natale e che dobbiamo e vogliamo concentrarci su l’essenziale. E hanno per questo usato un verbo preciso: focalizzarci.

Focalizzarci, cioè mettere a fuoco, nel senso che non guardiamo di qua o di là, che non vogliamo vedere come sfocato, ma puntiamo la nostra attenzione a qualcosa di importante. E –come sappiamo– a volte non basta vedere, bisogna guardare e riguardare. Ecco perché ogni anno che viene siamo di nuovo a festeggiare e a fare culti di Natale, per evitare che finiamo lontani dal significato centrale.
Su cosa dobbiamo focalizzarci? Non su cosa, ma su chi dobbiamo focalizzarci: su Gesù Cristo che è la luce del mondo. Celebriamo l’arrivo del Salvatore, che ha dovuto farsi essere umano per salvarci e darci aiuto.

Voi forse sapete che la storia della nascita di Gesù Cristo è narrata in due evangeli: in Matteo e in Luca. Matteo sembra che abbia preso il racconto di Giuseppe e Luca quello di Maria. Da quello di Matteo apprendiamo che Gesù Cristo è l’Emmanuele, cioè Dio con noi.

In quello di Luca sappiamo meglio come arriva il nostro Signore. Il testo è semplice arrivano a Betlemme per un censimento. Qualcosa di anagrafico, burocratico, come per tutti noi. Un censimento famoso a quel tempo perché erano molto complicati, infatti, ognuno si doveva spostare di persona con tutta la famiglia per dire “eccomi qua” e farsi registrare. Però, Maria è incinta e:

Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”».

E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che egli gradisce!»

Luca 2:6-14

Dio con noi, dunque subisce la precarietà dell’esistenza come tutti noi. Non ha un percorso facilitato. Proprio perché deve essere con noi, proprio come noi.

Poi però ci sono i pastori, la rappresentanza di quelli che lo adoreranno. Perché non solo è come noi, ma è anche il Cristo, il glorioso re che doveva venire, il Salvatore.

Fin da subito dunque Egli è come noi, ma insieme è il nostro Signore e Salvatore.
Cosa vuol dire però che è il Salvatore? Dobbiamo leggere tutta la storia fino in fondo all’evangelo. Ma già qui c’è un messaggio degli angeli ai pastori che dice: Pace. Gloria nel Regno del Signore, ma pace in terra.

Di che pace si tratta? Pace con Dio. E pace del nostro animo. Pace con Dio, in quanto ci fa entrare in amicizia con il nostro Dio, con il Creatore.

Pace in noi stessi, perché sappiamo che avremo vita per sempre e per sempre saremo con il nostro Signore.

E pace in terra! Perché chi ha pace nel suo cuore, nella sua mente e nel suo animo porta pace intorno a sé. Guardate come chi attacca spesso briga, chi offende gli altri, spesso non è in pace con sé stesso, e per questo è in guerra con il mondo.

Dunque pace in terra perché chi ha pace con Dio, trova pace in sé stesso e porta pace agli altri, e all’umanità su questa terra. Amen


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