Dietrich Bonhoeffer

Dietrich Bonhoeffer è stato uno dei teologi evangelici più lucidi contro il nazismo e uno dei più acuti nel prevedere il mondo moderno secolarizzato. La sua storia personale si intreccia con i suoi scritti teologici e poetici. Una figura che è stata di riferimento per la ricostruzione spirituale delle chiese evangeliche della Germania. Apprezzato molto anche in ambito cattolico.

Nasce in Germania nel 1906, da una famiglia in vista di Berlino, e sarà ucciso nel 1945 a 39 anni.

Opposizione a Hitler

Brillante studente, diviene teologo e pastore evangelico. Ispirato da Gandhi è un convinto nonviolento e pacifista, e ciò ci fa ancor più rifletttere sulla sua storia umana.

Da subito è contrario al movimento nazista. Il 1° febbraio del 1933 Hitler parla alla radio per la prima volta come cancelliere, nello stesso giorno Bonhoeffer parla anch’egli alla radio in una predicazione evangelica e usa il gioco di parole: “Führer / Verführer” per parlare di Hitler (la trasmissione sarà interrotta).

Con l’arrivo al potere i nazisti fra le altre cose cercano di controllare le chiese cristiane in modo che appoggino in tutto il nazismo.

Hitler mentre con la chiesa cattolica firma un concordato (che sarà anche trasgredito dai nazisti), per le chiese evangeliche che sono democratiche, si eleggono i pastori, e i direttivi democraticamente, i nazisti si organizzano per infiltrarsi e cercano di prenderne il potere. Quindi i nazisti iniziano a comandare nelle Chiese Evangeliche della Germania, con il farsi eleggere nei posti di potere grazie al movimento dei “Cristiani tedeschi” in modo da poter comandare nelle Chiese Evangeliche della Germania.

Moltissime persone, però, ed oltre mille pastori difendono l’indipendenza delle Chiese Evangeliche, ed anche Bonhoeffer vi partecipa fin dall’inizio. Anzi è uno dei più lucidi pensatori contro il nazismo.

Però, una volta respinte le pretese più forti di Hitler, l’opposizione al nazismo all’interno delle chiese evangeliche si fa meno compatta. C’è paura e c’è l’idea che, comunque, bisogna rispettare chi governa. Una minoranza decide di creare una chiesa nella chiesa, la Chiesa confessante.

Nel frattempo il governo introduce il paragrafo ariano. Bonhoeffer scriverà alcuni articoli dichiarando che accettare questo sarebbe una vera eresia, ma non tutti ne condividono la determinazione. E Bonhoeffer molto esposto va ad insegnare all’estero ed ha molti contatti a livello ecumenico.

Il Sinodo di Barmen si oppone teologicamente al nazismo porta alla con la formazione di una chiesa confessante.

Nel 1935, allora, Bonhoeffer inizia ad insegnare presso un seminario segreto per preparare i pastori per quella parte di chiesa che rifiuta nettamente il nazismo.

Nel 1937 ci sarà la repressione di questa chiesa

Viene arrestato anche il pastore Martin Niemöller uno degli esponenti più in vista, che in seguito dirà:

Quando i nazisti vennero per i comunisti, Io restai in silenzio; Non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, Rimasi in silenzio; Non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, Io non feci sentire la mia voce; Non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, Rimasi in silenzio; Non ero un ebreo.
Quando vennero per me, Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

La chiesa confessante nel 1939 per proteggere Bonhoeffer lo manda in America, e anche lì cercano di farlo rimanere sanno che rischia la vita.

Pastore e agente segreto? Doppio gioco

Nel 1939, allo scoppio della guerra, Bonhoeffer non rimane in salvo all’estero, dove era andato per studio, ma ritorna ed inizia a collaborare con l’Abwehr, il servizio segreto dell’esercito.

Come mai? Si chiedono anche alcuni dei suoi amici. In realtà l’Abwehr si oppone ad Hitler e prima tenterà di deporlo, poi di ucciderlo. Bonhoeffer vive da adesso sospettato sia dagli amici sia dai nemici.

Bonhoeffer, grazie alle sue conoscenze, va all’estero a trattare con i rappresentanti degli Alleati. Mentre un primo attentato ad Hitler non funziona, organizza con successo un salvataggio di ebrei in Svizzera, che però lo farà scoprire.

Bonhoeffer pone in effetti in anticipo sugli altri teologi la questione ebraica, come centrale nella riflessione cristiana.

In carcere

Bonhoeffer viene arrestato insieme ad altri nell’aprile 1943. All’inizio non viene compreso appieno il suo ruolo e questo gli consente di vivere in carcere lunghi mesi. Nel carcere scrive vari libri (si veda Resistenza e resa) che saranno fondamentali nella ricostruzione spirituale delle Chiese Evangeliche della Germania nel dopoguerra.

Nel luglio 1944 fallisce l’ultimo attentato ad Hitler, vengono arrestati tutti gli organizzatori e Bonhoeffer viene deportato in un campo di concentramento.

L’8 aprile 1945, quando la guerra sta per concludersi, viene impiccato. I nazisti vogliono anche e sono ormai sconfitti influenzare ciò che verrà dopo, eliminando uno dei possibili costruttori di una nazione rinnovata.

La domanda

Bonhoeffer si fa una domanda che ci fa ancora pensare…

Da un punto di vista cristiano è giusto oppure no uccidere Hitler?

Se si uccide Hitler si uccide comunque un essere umano. Se non lo si ferma si è comunque complici dei suoi delitti ed orrori.

In una situazione simile dobbiamo scegliere, valutando bene le cose, se intervenire o lasciar fare. Comunque facciamo sbaglieremo. È solo in Gesù Cristo che riceviamo perdono.

Bonhoeffer diceva (come riportato da un compagno di prigionia):

Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante.

Scriveva così Bonhoeffer in “Dieci anni dopo” nel 1942

Chi parla di soccombere eroicamente davanti ad una inevitabile sconfitta fa in realtà un discorso molto poco eroico, perché non osa levare lo sguardo al futuro. Per chi è responsabile la domanda ultima non è come me la cavo eroicamente in quest’affare, ma quale potrà essere la vita della generazione che viene.

Per Bonhoeffer dunque non è una questione di fare una bella figura o una morte eroica, che sarebbe qualcosa per sentirsi a posto con il proprio animo, ma fare qualcosa per gli altri.

Da potenze benigne meravigliosamente soccorsi,
attendiamo consolati ogni futuro evento.
Dio è con noi alla sera e al mattino,
e certamente in ogni nuovo giorno.