La preghiera non è solo qualcosa di liturgico, all’interno del culto, ma il dialogo fra credente e Signore, nel corso della vita.
Possiamo pregare? E il Signore ci ascolta?
In alcuni passi dell’Antico Testamento, come nei proverbi leggiamo:
Il Signore è lontano dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti. (Proverbi 15:29)
Il Signore ci ascolterà anche se non siamo giusti? Come cristiani riconosciamo che siamo sempre peccatori, per questo facciamo le nostre preghiere nel nome o riferendoci a Gesù Cristo. Presentandoci con umiltà e non con superbia saremo ascoltati.
«Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: “O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo”. Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore!” Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato». (Luca 18:10-14)
E il Signor Gesù in vari passi afferma che le preghiere nel suo nome e secondo la sua volontà saranno esaudite:
e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (Giovanni 14:13-14)
Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. (Giovanni 15:16 )
Pregare e chiedere (se consideriamo solo la preghiera di richiesta) nel nome di Gesù non è qualcosa di magico, ma è un mettersi nella condizione di riconoscere come siamo bisognosi della sua opera e salvezza.
Qui una spiegazione del Padre Nostro.
Perseveranza
Una delle raccomandazioni che viene fatta più spesso nel Nuovo Testamento sulla preghiera è che sia perseverante.
Romani 12:12 Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera
Efesini 6:18 pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.
Colossesi 4:2 Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie.
Luca 21:36 Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Atti 1:14 Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù e con i fratelli di lui.
La perseveranza della preghiera, più che l’indicazione del suo contenuto e della sua forma, è importante. Denota una relazione con il Signore continua. È come avere un dialogo costante con il Signore. Ed infatti anche Gesù lo vediamo spesso impegnato nella preghiera.
Lode, intercessione, confessione di peccato
La preghiera è dunque un dialogo del credente verso il Signore, ed è ispirato dallo Spirito santo.
Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio (Romani 8:26-27).
Per questo non si dice spesso quale debba essere il contenuto della preghiera, che sarà allora il più diverso.
In generale possiamo solo dire che la preghiera può essere non solo una richiesta, ma anche lode al Signore, un ringraziamento per qualcosa che ha fatto, oppure un’intercessione, cioè una richiesta per qualcun altro.
La preghiera di intercessione può anche essere richiesta da qualcuno per sé stesso o per l’opera della chiesa.
Per il resto, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi (II Tessalonicesi 3:1)
La preghiera, inoltre, come avviene nel culto, può anche essere di confessione di peccato.