La Penicillina come miracolo!
Nel film “Ricomincio da tre” di Massimo Troisi c’è una scena in cui si parla di miracoli. E si distingue fra il “miracolo”, normale, ordinario, a cui quasi non ci si fa caso e “o’ miracolo”, clamoroso, da gridare in piazza, che sconvolge. Ebbene la gente pensa che Dio agisca con “o’ miracolo”, e non agisca invece anche nella vita di tutti i giorni.
Prendiamo ad esempio la scoperta della Penicillina, il primo antibiotico, ci sono coincidenze davvero particolari nella sua scoperta, era il 3 settembre 1928.
Nel 1928 Alexander Fleming, medico e ricercatore scozzese, durante l’estate, si assentò dal suo laboratorio per un breve periodo di vacanza di circa tre giorni, dimenticando di distruggere alcune colture di Staphilococcus aureus, un batterio molto pericoloso. Al suo ritorno, il 3 settembre, riprese in mano le colture che aveva preparato prima di partire e che per sicurezza avrebbe dovuto distruggere tre giorni prima e per la meraviglia esclamò: “That’s funny” (“Questo è buffo”).
Infatti nella provetta c’era un alone chiaro inaspettato: era una zona di muffa, delle colonie di mini funghi, che avevano contaminato la provetta e eliminato le colonie di Staphilococcus aureus. In seguito questa “muffa” sarà identificata come colonia di Penicillium notatum, da cui il nome Penicillina.
Guarda che caso! Fleming fu sempre consapevole del fatto che la sua scoperta avvenne “per caso”. Disse ad esempio: “Ci sono migliaia di muffe differenti e ci sono migliaia di batteri differenti, e che la sorte abbia messo la muffa giusta nel punto giusto è stato come vincere alla Irish Sweep” (una grande lotteria irlandese abbinata alle corse dei cavalli).
Riscoperta! Ma la sua scoperta fu dimenticata. Nel 1940 però due ricercatori di Oxford, consultando vecchie annate di riviste mediche riscoprirono l’articolo di Fleming ed iniziarono a lavorare con lui sulla penicillina. Durante la Seconda Guerra Mondiale vennero messi a disposizione degli scienziati ingenti capitali, dando così impulso alle ricerche, che portarono al primo antibiotico, salvando innumerevoli vite umane, cancellando il terrore verso malattie che oggi quasi ignoriamo.
Sorte, caso? Nella mentalità corrente siamo abituati a pensare proprio così. Non abbiamo occhi per vedere i miracoli. Pensiamo che Dio sia lontano o non esista, pensiamo a Lui solo quando c’è di mezzo l’impossibile, e dunque lo emarginiamo dalle nostre vite. Come cristiani, invece, ringraziamo Dio, quel Signore che fa prodigi come nelle pagine bibliche, per ogni suo intervento miracoloso, come quello della Penicillina, e per tutti i doni che ci fa ogni giorno.