Battesimo

Il battesimo è uno dei due segni cristiani o sacramenti. L’unico altro sacramento per gli evangelici è la Santa Cena o Cena del Signore. Questi due segni sono, infatti, quelli che Gesù Cristo ha ordinato di fare.

Liturgia del battesimo

Ecco lo schema di un generico culto evangelico con un battesimo di un neonato.

Apertura

(Preludio) Invocazione, Salmo, Preghiera, Inno

Battesimo

Introduzione

Cara comunità oggi è una domenica di particolare gioia in quanto ci disponiamo ad amministrare il battesimo al/alla piccolo/a …, come i genitori hanno richiesto.

Siamo gioiosi e con gioia siamo anche chiamati a capire il significato del battesimo, su ciò che è e su ciò che significa per ognuno di noi. Allora ci rivolgiamo alla Scrittura per spiegare il gesto che stiamo per compiere.

Istituzione

Comandamento Alla fine dell’evangelo di Matteo Gesù Cristo, risorto, lascia i discepoli con queste parole:

«Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente». (Matteo 28, 18-20)

Siamo qui riuniti in obbedienza a questo comandamento. Questo gesto non è il frutto di un nostro ragionamento. Ed in questo comandarcelo capiamo che va oltre la nostra comprensione.

Segno Il segno del battesimo è composto di vari elementi, tutti importanti: le parole che lo accompagnano e che ne annunciano il significato; la comunità riunita, che insieme battezza e testimonia la sua fede; e naturalmente l’acqua.

L’acqua è simbolo di vita, ma come sappiamo anche di purificazione e di morte. Anzi per i primi cristiani il battesimo era immergere completamente il battezzando in acqua e poi ritirarlo su, a significare la morte e la resurrezione.  Scrive, infatti, l’apostolo Paolo:

Siamo stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. (Romani 6, 4)

Abbiamo dunque il segno, il sacramento, della partecipazione alla morte e alla resurrezione di Cristo, il segno della liberazione dalla schiavitù dalle potenze di questo mondo, il segno di nuova vita, di vita eterna.

Dono Questa nuova vita, la salvezza, come la fede, ci vengono dal Signore come un dono, infatti, la nostra salvezza non riposa su di noi, ma su Gesù Cristo che per noi è morto sulla croce.

La salvezza non l’acquistiamo noi, ma precede ogni nostra azione e decisione e confessione di fede, come sta scritto:

In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo unico Figlio nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. (I Giovanni 4, 9-10)

Ecco dunque che il battesimo dei bambini è segno di questa grazia immeritata da parte nostra, che ci dona Dio e noi compiamo questo gesto confidando nella grazia del nostro Signore.

Figli di Dio E questo dono, che ci è stato fatto una volta per sempre, è qualcosa che ci accomuna, per tutti la salvezza è un dono, significa allora che siamo tutti insieme come figli di Dio.

Siamo allora in Cristo fratelli e sorelle. Siamo in comunione con il Signore e fra noi. Come sta scritto:

Siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. Se siete di Cristo, siete dunque discendenza d’Abraamo, eredi secondo la promessa. (Galati 3, 26-29)

È dunque un segno quello del battesimo di unione e non di divisione.

Impegno

Il dono di salvezza, come ogni dono, può essere ricevuto e apprezzato, usato, oppure lasciato in un angolo, ignorato. Il dono c’è sempre, ma non se ne gode. Ecco allora che occorre che i genitori parlino e testimonino della grazia di Dio, così che un giorno il loro figlio, la loro figlia, possa vivere della grazia di Dio.

verso i genitori (in piedi) Cari genitori, domandando di far battezzare il/la piccolo/a …. voi assumete anche l’impegno di predicargli/le l’evangelo, con le parole e con l’esempio, di testimoniargli/le l’amore di Dio, di far vostro cioè in particolare nei confronti di . il versetto: «insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate», in modo che un giorno egli possa, dopo aver udito, confessare la sua fede nel Signor Gesù Cristo.

Perciò vi domando: Cari genitori, davanti a Dio ed alla comunità: promettete voi di allevare …… alla gloria di Dio, di curare la sua istruzione cristiana, di predicare con le vostre parole e di testimoniare con il vostro esempio il messaggio di amore e di grazia del nostro signor Gesù Cristo?

(risposta) Sì, con l’aiuto di Dio.

Che Dio vi aiuti a mantenere fedelmente la vostra promessa.

verso i padrini/madrine E voi, padrini e madrine, per testimoniare la vostra volontà che con l’aiuto di Dio vorrete aiutare i genitori in questo compito di testimonianza e di annuncio cristiano; vi chiedo di alzarvi in piedi.

verso la comunità E a tutta la comunità chiedo se vi impegnate davanti a Dio a rendere valida testimonianza della vostra fede a questa creatura che crescerà in mezzo a noi. Se accettate manifestatelo alzandovi in piedi.

Battesimo

… …, io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Signore, concedi il tuo Spirito a . fai che cresca in statura, sapienza e grazia davanti a te e a noi tutti. Fai che un giorno riconosca Gesù Cristo come proprio Signore. Ti preghiamo dunque di donargli/le fede, speranza ed amore. Amen
Dono e inno

Dono del libro e saluto a genitori e testimoni

Inno 196 Nel tuo nome è battezzato/a (o 197 Questo bimbo o 154 Signor sul capo ai piccoli o Io sono un agnellino).

Poi il culto prosegue come al solito: con letture, inni ecc e e sermone con riferimenti al battesimo appena amministrato.

Battesimo dei bambini

Il mondo evangelico conosce una divisione sul battesimo. Da una parte ci sono chiese, come quella riformata, luterana, metodista, che praticano il battesimo dei neonati oltre che quello degli adulti. Dall’altra ci sono le chiese battiste, anabattiste e di solito quelle pentecostali che praticano solo il battesimo degli adulti credenti.

I Riformatori furono molto netti nel praticare il battesimo dei neonati. Esso infatti era segno inequivocabile della grazia di Dio che ci precede, quindi della Sola Grazia che ci salva. E rimproveravano agli anabattisti una visione di chiesa di puri. La critica delle chiese battiste fu quella che così se ne faceva un atto automatico e relativo alla cittadinanza sociale e non un atto religioso.

Chi scrive non ha fatto battezzare i suoi figli da piccoli, perché pur essendo in una chiesa riformata (che autorizza entrambe le pratiche) avevo sentito una forte spinta da parte dei pastori al battesimo dei credenti.

Col tempo e con l’esperienza anche in chiese battiste, ho maturato però la convinzione che nel tempo attuale in cui, fra l’altro, molti degli automatismi sociali non esistono più, il battesimo dei neonati e una successiva professione di fede siano da preferire.

Provo ad elencare qui i punti della mia personalissima riflessione.

  • Nel Nuovo Testamento non ci sono esempi espliciti di battesimo di bambini, però le volte in cui si fa riferimento al battesimo di tutta una famiglia, non si afferma che siano esclusi i bambini, dando per scontato che lo siano anche loro.

    Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. Dopo che fu battezzata con la sua famiglia… (Atti 16:14-15)

  • Alcuni affermano che quando nel Nuovo Testamento ci si riferisce ad una famiglia non venivano considerati i bambini. Al contrario sappiamo che nel mondo romano, di cui faceva parte il carceriere di Filippi, della famiglia facevano parte anche gli schiavi e i clientes.

    Il carceriere, chiesto un lume, balzò dentro e tutto tremante, si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?» Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia». Poi annunziarono la Parola del Signore a lui e a tutti quelli che erano in casa sua. Ed egli li prese con sé in quella stessa ora della notte, lavò le loro piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. (Atti 16:29-33)

    L’idea che dei battezzati facessero parte anche gli schiavi fa orrore ai moderni che ricordano i battezzi di massa dei popoli colonizzati. Ciò non toglie che probabilmente nel mondo romano avvenisse così, compresi i bambini. Si può essere contrari teologicamente a dei fatti, ma non si possono negare.
  • Per la mentalità ebraica, il battesimo dei bambini si può vedere come un atto inserito nella benedizione che è anche familiare: Scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza (Deuteronomio 30:19)
  • Alcuni affermano che il battesimo dei bambini non fu praticato che nel tardo Impero. Va notato però che il battesimo degli adulti (come nella leggenda o storia di Costantino) era praticato anche perché visto come una specie di sortilegio per garantire la vita eterna, e infatti andava praticato in punto di morte.
  • Nella pratica il battesimo degli adulti credenti si trasforma spesso in un atto che i figli dei credenti compiono in maniera più o meno automatica, spinti da una pressione a volte implicita dei familiari, oltre che dal tessuto sociale ed ecclesiale in cui vivono.
  • Nel passato come oggi è la chiesa che battezza o non una persona si fa battezzare, con il battesimo dei bambini non si hanno equivoci su questo, non c’è posto per vanto alcuno, come purtroppo si vede alle volte nel battesimo di adulti credenti.
  • La pratica della confermazione del proprio battesimo rappresenta un’accettazione del battesimo ricevuto da piccoli, e quindi il riconoscere che la grazia non solo ci precede, ma è all’opera anche se siamo incerti nella nostra fede. Infine la confermazione perfeziona l’atto del battesimo, con la nostra iniziativa cosciente, infatti rifiutandola dà anche l’occasione di disconoscere il battesimo ricevuto.

La pratica del battesimo dei figli dei credenti è poi inserita nella teologia del Patto tipicamente riformata, a questo proposito si veda la domanda e risposta 74 del Catechismo di Heidelberg:

D. Si devono battezzare anche i bambini?

R. Sì, perché essi come i loro genitori appartengono al patto e al popolo di Dio e a loro, non meno che ai loro genitori, sono promessi, mediante il sangue di Cristo, la redenzione dai peccati e lo Spirito Santo che comunica la fede; così, mediante il Battesimo, in quanto segno del patto, essi sono incorporati nella chiesa cristiana e sono distinti dai figli degli increduli, come avveniva nell’Antico Testamento per mezzo della circoncisione, al posto della quale nel Nuovo Testamento è istituito il Battesimo.