Speranza esagerata?

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Giovanni 3:16
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Iniziativa e realizzazione di Dio

La salvezza dalla morte nasce dall’amore di Dio verso tutto il genere umano. Si noti, qui, come “il mondo” si riferisca a tutto e quindi in particolare a tutta l’umanità. Ma il termine di solito è usato in Giovanni per chi si oppone a Gesù, e quindi per chi o per ciò che si oppone a Dio. Il mondo, dunque, non certe persone in particolare, ma il mondo, cioè la totalità delle persone sono amate da Dio. E Gesù Cristo muore per la loro salvezza, per la nostra salvezza.

Anche la qualifica di unigenito, cioè unico e solo, è importante. Ad indicare non solo il grande amore di Dio, ma anche che ciò che Gesù Cristo realizza con la sua vita e con la sua morte sulla croce è definitivo. Non occorre un altro e non c’è altro da aggiungere.

Chiunque

Per avere accesso alla salvezza bisogna fidarsi di Lui, credere in Lui. È scritto “chiunque crede”, chiunque si fidi di questo annuncio di vita eterna.

Ora bisogna dire rispetto che le domande moderne che riguardano la salvezza o meno per persone non raggiunte da una autentica predicazione cristiana, sono fuori dalla logica biblica. Qui non ci si sta interrogando su coloro che non vengono raggiunti dal messaggio dell’evangelo, ma di noi, di noi che veniamo a conoscenza di Gesù Cristo. E aggiungerei prima di procedere che proprio perché Dio ha tanto amato il mondo, come è scritto nella II Confessione elvetica di fede: “si deve sperare bene d’ognuno”.

Dunque, siamo noi che ascoltiamo quest’appello dell’evangelo, che siamo chiamati a credere in Gesù Cristo. E questo può farci interrogare su noi stessi.

Ma dinnanzi ai dubbi, c’è questo “chiunque” e questo chiunque è detto in modo chiaro che chi si affida a Gesù, in qualsiasi modo e nonostante tutti i suoi errori e dubbi riceve vita eterna.

Ciò è sufficiente, non c’è altro da fare per ottenere grazia, salvezza, vita eterna: oggi e domani.

Non perisca

Questo credere porta a non perire, che non è inteso qui soltanto come un non morire, ma come un più forte non essere annientati. La speranza non è che scampiamo alla morte terrena e nemmeno ai dolori e malattie e incomprensioni e ingratitudini, ma che non veniamo con la morte terrena annientati, vanificati, dimenticati, distrutti come persone.

Questa è la speranza fondamentale del cristiano. O anche l’affermazione che dà un fondamento alla speranza. Il fatto che non periremo, che proprio noi nella nostra individualità, nella nostra specificità vivremo ancora nonostante la morte, in connessione con il Signore già oggi e in connessione in futuro anche con i nostri cari e con le persone di ogni tempo.

Infatti, la vita eterna è presente anche oggi quando siamo in relazione, in connessione con il Signore, quando lo conosciamo e riusciamo a vivere in collegamento a Lui, con tutte le benedizioni, beni e bontà, che seguono.

Vita eterna e l’oggi

Ciò ovviamente riguarda anche il dopo la nostra morte, perché alle volte nel mondo attuale si sottolinea spesso solo una vita eterna attuale, con un certo imbarazzo verso la vita eterna come nuovi cieli e nuova terra… La salvezza che Gesù Cristo annuncia è salvezza oggi nella vita, ma anche e direi soprattutto vita eterna. Una vittoria sulla morte che illumina e dà nuova prospettiva anche alla nostra esistenza attuale.

Si deve infatti partire da lì per avere una nuova vita oggi. Infatti, il fatto di poter vivere ancora con il Signore, in pace, dà pace anche con sé stessi, per superare, anche se non è facile, ciò che è stato o c’è di male e terribile nella propria vita.

Alle volte siamo pieni di cose da fare e non c’è tempo. Per molti nella vita non c’è abbastanza tempo per tutto quello che vorrebbero fare, e non c’è tempo neanche per prendersi tempo per sé stessi, per riflettere su come si è e cosa si vuole realmente fare.

E infine sembra non ci sia il tempo per fare il bene.

La speranza cristiana invece ti dà tempo. Perché essendoci una vita eterna, ci si può prendere tempo per capire chi siamo e cosa diveniamo e per fare una cosa buona, che non consuma il tempo ma dà spazio alla vita, ci fa scoprire che c’è ancora tempo per vivere…

La speranza cristiana

La speranza cristiana non è quella che pensano molti nostri contemporanei: di vivere una vita terrena lunga e pacifica e poi addormentarsi per sempre in fondo soddisfatti, ma scivolando nel nulla.

La speranza cristiana, se vogliamo così dire, è esagerata, è illimitata, non solo vorrebbe una vita piena di senso e significato, in quanto in connessione con il Signore, ma anche vivere ancora dopo la morte.

Agli occhi del mondo ciò è esagerato perché:

1) i meccanismi della resurrezione, ci sono del tutto ignoti,

2) le descrizioni del Regno di Dio medioevali, poi, sono tentativi di descrizione del paradiso o del Regno di Dio che molti hanno in mente, ma che sono invenzioni piene di fantasie legate a quel tempo, che di solito allontanano oggi da questa speranza.

3) Inoltre, la vita eterna, proprio perché eterna, cioè senza limite è inimmaginabile, e che dire dell’assenza di dolore e di morte, ma di un luogo di pace e giustizia, come sono immaginabili, rispetto al modo attuale?

Le profezie di Isaia (11:1-10), pur poetiche, sono viste come fantasie di bambini piccoli, come illusioni di un’età antica e primordiale dell’umanità. E c’è da riflettere proprio su quanto ascolto riceve la speranza cristiana da culture, anche non cristiane, ma per gli occidentali più primitive.

Mentre per la sensibilità moderna non conta altro che un’inutile eroica accettazione di non-senso e di finitezza, anzi di meschinità. A mio avviso le persone che vengono definiti più semplici o primitive, sono più vicine a comprendersi come creature, creati e dipendenti dal `loro Creatore, e dunque più disponibili all’annuncio di vita eterna con Dio.

La nostra società sembra invece aver fatto dell’autosufficienza il primo vanto da avere. Ma poi come persone autosufficienti siamo soli e per niente attrezzati, rispetto alla morte e a tante altre cose.

Ebbene, la speranza cristiana è grandiosa, è esagerata, proprio per questo illumina ogni aspetto e situazione che possiamo passare nella nostra vita. E la speranza è così grande e completa, perché noi crediamo non in un dio minore, ma nel Creatore di ogni cosa, che ci ama così tanto da donarci vita eterna. Amen

(Predicazione per la Domenica dell’Eternità)


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