Gloria e luce

(Messaggio alla Scuola domenicale dopo la loro recita il 10.12.2023)

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(Versione audio)

La luce ha una grande importanza nell’annuncio cristiano, ed è sempre positiva. Pensate, ad esempio, alla notte di Natale. Già è proprio la festa delle luci che ci avete ricordato.

Allora la notte in cui nacque Gesù, si racconta che non c’era posto nell’albergo e quindi Gesù appena nato viene messo in una mangiatoia. Cioè dove si mette il fieno per le mucche o le pecore, viene adagiato il piccolissimo bambino, perché non c’è culla o lettino e nemmeno un vero letto. Il re dei re, arriva precario e povero.

Capiamo che la scena si svolge di notte. E le notti erano allora più scure delle nostre, che abbiamo la luce elettrica. Ma non finisce lì, in Luca si racconta infatti che:

In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.

L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”».

Luca 2:8-12

Ecco allora quanto è bello questo racconto che ci parla del re che doveva venire ed arriva, ma come una persona umile. Però ai pastori la notizia, quando viene data, fa un po’ paura. Perché?

Perché la gloria del Signore risplendé intorno a loro. Qualcosa di clamoroso, di luminosissimo nella notte scura. Qualcosa da aver paura se l’angelo non dicesse subito “non temete”. Ebbene si può aver paura di tante cose, ma non del Signore, non di Gesù Cristo, che non vuole che abbiamo paura.
Ma la luce non solo è una luce che arriva in quella notte, perché Gesù dice di essere la luce, la luce del mondo, come disse ai suoi discepoli (di cui adesso facciamo parte anche noi):

Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

Giovanni 8:12

Le tenebre sarebbero una oscurità fitta fitta, una condizione in cui non si vede dove si mettono i piedi, né dove si va. Proprio una situazione difficile.

Allora, dice Gesù, chi lo segue, chi si affida a Lui, chi lo prega non cammina nelle tenebre, ma è Gesù la sua luce. Ti mostra il cammino, non ti fa inciampare, né precipitare. Non solo non abbiamo paura, ma con Gesù Cristo abbiamo vicino chi ci guida e ci sostiene sempre.

Luci per gli altri

Possiamo anche noi essere luci per gli altri! Sembra qualcosa di esagerato. Ma se siamo piccoli, siamo incerti, e non sappiamo tante cose: come facciamo a fare da luce per gli altri?

È perché è qualcosa che ci ha detto Gesù. Ed è Gesù che la rende possibile.

Gesù, infatti, disse ai suoi discepoli allora e oggi:

Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.

Matteo 5:14-16

La luce del mondo –che era Gesù quando era qui sulla terra– diviene l’insieme di tutti quelli che credono in Lui, di tutti i cristiani che possono, anzi sono, la luce del mondo!

Non sarà esagerato, questo Gesù?

No, perché non dice che noi riusciamo ad esserlo da soli e nemmeno con le forze di tanti insieme, ma lo dice perché è Gesù che ci fa essere così. Perché Lui con lo Spirito santo ci fa essere luminosi per gli altri. Quelli che annunciano la sua buona notizia, la grazia dell’evangelo, coloro che riescono a fare cose buone per gli altri e non si arrendono al male e alle tante cose che non vanno.

Possiamo farcela insieme, grazie a Gesù Cristo! In modo che –non solo gli angeli della notte di Natale glorificano Dio– ma anche noi e chi vedrà le buone cose che riusciamo a fare, a realizzare, cosicché possa essere gioioso e lodare il Signore. Di fare in modo cioè che non si viva tristi, ma sereni e gioiosi e cercando le cose giuste.

E di tutte queste possibilità che ci offre, ringraziamo Dio. Amen


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