Non fatevi ingannare

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Uno dei più lunghi discorsi di Gesù riportati in Marco verte sugli ultimi tempi. Non a caso, in quanto se ne parlava moltissimo a quell’epoca.

Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che edifici!»

Gesù gli disse: «Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata».

Poi, mentre era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?»

Gesù cominciò a dir loro: «Guardate che nessuno v’inganni! Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”; e ne inganneranno molti. Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Queste cose saranno un principio di dolori.

Marco 13:1-8

(versione audio)

Fine del mondo e fine di un’epoca

Al tempo di Gesù il Tempio di Gerusalemme era il vanto degli ebrei, ciò in cui si vedeva ancora un retaggio della potenza della nazione di un tempo. Insieme a questo, essendo loro in una situazione di effettiva crisi, era come una speranza tangibile del loro futuro. Finché c’è il Tempio ci siamo noi. Ma non solo, la sua distruzione avrebbe rappresentato allora, come molti pensavano, la fine del mondo, l’arrivo del Regno del Messia e l’accoglienza del popolo.

“Quando avverranno queste cose e quali segni ci saranno” è allora una domanda (che ritorna anche in altri testi del Nuovo Testamento) con la quale si vuole sapere quando arriverà il Signore. E a questa domanda Gesù non risponde! Alla fine del capitolo spiegherà, infatti, che nessuno conosce i tempi, se non il Padre 1.

Cosa dice però Gesù? Intanto il Signore in tutto il capitolo, distingue nettamente la fine del Tempio, di cui in effetti fra il 70 e soprattutto nel 125 non ne rimase pietra su pietra, dalla fine del mondo.

E aggiunge che nel corso della storia umana si vedranno molte di queste “fine del mondo”, cioè la fine delle varie epoche o distruzioni che sembrano definitive e inimmaginabili. Però, nonostante questo avvertimento in tutte le epoche ci sono stati movimenti millenaristi, che aspettavano cioè “presto” la fine di ogni cosa.

Anche oggi ci sono alcuni millenaristi, ma più in generale c’è spesso la sensazione che i tempi divengono “magri” e pericolosi. Con la guerra in Ucraina, come anche con la Pandemia, come anche con il Cambiamento climatico sempre più evidente, con una Crisi di valori, ecco che molti sentono che una fine della storia umana sta arrivando o comunque in maniera meno apocalittica siamo in mezzo ad una transizione clamorosa e dolorosa.

Oggi più che mai, allora, questi testi, sono attuali da leggere e non vanno lasciati ai profeti di sventura, ma va compreso ciò che il Signore Gesù ci vuol dire. E molte sono le indicazioni che ricaviamo in questo testo.

Vigilare

Intanto, condanna la curiosità sulla fine dei tempi, per esortarci a vigilare, a non farci prendere da facili entusiasmi o improvvise depressioni. Ciò che Gesù ci comunica è che il Signore è al corrente della storia umana, e nonostante le tante violenze del mondo, comunque il Signore sarà Colui che ha l’ultima e definitiva parola.

Cioè succedono cose malvagie, per individui o per popoli, che non riusciamo a credere vi possano essere al mondo. Eppure questo non deve ingannarci il Signore è Signore e alla fine della storia darà risposte, giudizi, resurrezione.

Nessuno vi inganni!

Gesù Cristo dice di non farsi ingannare, da chi si spaccerà per il Cristo. Noi sappiamo che ci sono stati alcuni che si sono presentati come Messia, ma oggi le cose sembrano ben diverse.

Eppure possono esserci inganni di vario tipo. Ci sono coloro, come dicevo, che anche se Gesù stesso, come dice non sa il tempo e l’ora, ne vogliono sapere più di lui e calcolano la fine del mondo, che di solito è relativamente vicina.

Questo tipo di inganno può portare a disinteressarsi del presente, almeno in parte. Dato che la fine del mondo sta arrivando è inutile combattere le situazioni di pericolo o ingiustizia dell’umanità, anzi per alcuni fanatici è meglio accelerarle. Oppure ci si blocca per lo scoraggiamento. È un modo per annunciare la fine, ma non vigilare.

(Forse ci potrebbe essere anche la tentazione di realizzare noi adesso qualcosa come il Regno di Dio, ma invece arriverà dal Signore improvvisamente). Gesù dice invece di prendersi la propria responsabilità sociale e missionaria nel tempo presente. Tempo presente che va vissuto fino in fondo, non ignorato nell’attesa che presto passi. Tempo presente, come sempre pieno di ingiustizie e cose che non vanno, ma anche di opportunità e di intervenire con amore del prossimo.

In chi confidare ovvero guarda che pietre!

Siamo invitati poi a vivere non confidando nelle potenze e nelle sicurezze del mondo. Anche se oggigiorno sembrano in crisi tutte le certezze di un tempo, le certezze sono meno solide, la gente cerca invece certezze a buon mercato, magari minori. E nei periodi di incertezza si affida ai dittatori, a furfanti che danno ricette semplicistiche contrabbandate per invincibili, come anche ad idee di falsa consolazione.

Oppure semplicemente a qualcosa di solido come le pietre ben squadrate del Tempio, che però sono sicurezze materiali e quindi deperibili. «Guarda che pietre» dicono i discepoli a Gesù, che roba possente, quella, con tutto ciò che significava per loro era la loro certezza di quel tempo. Come se la potenza militare romana non fosse poi da loro conosciuta perfettamente. Una specie di cecità auto-ingannante. Chi si fida delle ricchezze si auto-inganna.

Al contrario l’unico in cui dobbiamo confidare interamente è il nostro Signore e quindi seguire la sua volontà in questo mondo. Gesù ci invita a confidare in lui. Guarda caso non dice ci sarà la fine del mondo (nei versetti successivi), ma arriverà il Figlio dell’Uomo. È Gesù stesso che deve arrivare. Mentre usare il termine “fine del tempo” è spesso nefasto e tormentoso, il ritorno di Gesù è invece al contrario qualcosa di bello e luminoso.

L’unica vera certezza è il Signore e il suo amore ricevuto in Gesù Cristo. Ci esorta allora a vigilare, a confidare in Lui, nonostante ci siano catastrofi.

In fondo l’evangelo è anche annuncio del Regno che viene, di Gesù Cristo che ritorna (non presto come credevano i primi discepoli, ma che ritorna) ponendo fine ad ogni rovina e distruzione, dolore o sofferenza, ingiustizia e guerra. In questa prospettiva nel tempo presente noi ascoltiamo, e siamo invitati a far ascoltare, la Parola di grazia, di fiducia e di accoglienza di Gesù per ogni essere umano. Amen


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