Dove sta il nostro cuore

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Nell’evangelo di Luca c’è un brano, analogo ad uno di Matteo, in cui si parla dell’ansia per il vestire e per il mangiare. Gesù conclude il passo del non preoccuparsi con le parole, che adesso leggiamo dapprima in tedesco:

Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose, ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più.

Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno. Vendete i vostri beni e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove ladro non si avvicina e tignola non rode. Perché dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore.

Luca 12:29-34

(Versione audio)

L’invito a non preoccuparsi è un bellissimo testo di speranza datoci da Gesù, che ci rassicura che cercando il Regno di Dio avremo anche tutto il resto. La ricerca del Regno di Dio è dunque qualcosa che riguarda la nostra vita attuale. È cercare di vivere secondo ciò che varrà nel Regno di Dio fin d’ora.

Infatti, l’annuncio del regno di Dio ha sempre due aspetti: quello futuro, della fine dei tempi, dell’accoglienza presso Dio, e quello di cercare di vivere già nell’ottica del Regno di Dio. In altre parole, vivere e comportarci come se fossimo già in quel Regno, del quale sia già cittadini. In questo senso allora si dice come pellegrini e forestieri su questa terra.

Non temere

Nel nostro preoccuparci sempre in vari modi, può però nascere un dubbio e una domanda che si potrebbe formulare così: “ma se non agisco come Gesù comanda, se questo Regno non riesco a trovarlo e non so ben seguire la parola di Dio, cosa sarà della mia persona?” “Cosa sarà di me” dunque che è l’ansia di fondo sempre di ogni persona.

Ecco allora che Gesù aggiunge: “Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno.” Non temete, è la dolce parola di Gesù. Non temete per i vostri errori, non temete neanche per essere deboli o in pochi, un piccolo gregge, perché il Regno è a voi assicurato. Anzi vi è stato dato. C’è dunque l’assicurazione di salvezza nel futuro ed anche, essendo come un gregge, di avere Dio come pastore, e questo Pastore ci porterà al sicuro nel suo Regno e ci guida nella vita terrena.

Vendere

Il problema riguarda allora come cercare di vivere oggi cercando il Regno. Gesù lo spiega con due frasi. La prima è quella del vendere tutto. Certo che questo vendere tutto per farsi un tesoro nei cieli, può sembrare di doversi guadagnare una ricompensa. Ma leggendolo nel suo contesto si capisce invece che rappresenta una modalità di vita, cioè non fidarsi né cercare le sicurezze del mondo. (Ed in effetti se non hai niente puoi fidarti solo di Dio).

A volte, vendere ogni cosa è stato preso alla lettera, come sappiamo dalla storia dei movimenti medioevali dediti alla povertà. Un atteggiamento che funzionava per un piccolo gruppo “mantenuto” dalla generosità di altri. È qualcosa allora che non può funzionare in generale, dunque abbiamo da interpretarlo nella vita quotidiana odierna, trovare un modo di vivere reale, che non insegua i valori e le false sicurezze del mondo, ma che comunque viva e lavori in questo mondo, con una visione differente.

In questo il superamento dei movimenti pauperistici medioevali nella Riforma protestante è stato esemplare. Le parole di Gesù debbono valere per tutti, non ci devono essere dei cristiani più perfetti o privilegiati, e gli altri devono essere condannati a stare sempre almeno in parte fuori della grazia di Dio. Per questo lavorare divenne non solo dignitoso, ma anche doveroso. È un vivere in una società, facendo la propria parte. E ciò vale anche per l’interesse dei riformati per la politica, intesa come servizio alla collettività.

Detto questo, pur essendo chiaro il non attaccarsi ai beni del mondo, come facciamo a decidere nella nostra vita concreta come agire nei confronti del Regno di Dio? Come pur avendo ricevuto grazia dal Signore, vivere oggi mettendo a frutto questa grazia?

tesoro – cuore

Ecco allora la sentenza finale, quella che chiude il passo, che ci dà un’indicazione. Là dove è il nostro tesoro è anche il nostro cuore. È una frase proverbiale, lapidaria, che si comprende bene, quando pensiamo come il cuore fosse considerato nell’antichità come il centro della persona, della volontà e della sua vitalità. La cosa o l’attività o la persona che noi consideriamo il nostro bene più prezioso, il nostro tesoro, decide di come viviamo, per cosa viviamo, per cosa realmente –a parte le tante cose e scuse che si possono dire– conduciamo la nostra vita su questa terra.

Sul livello materiale tutti, probabilmente, sarebbero d’accordo nel dire che le cose materiali: soldi, case, oggetti…non dovrebbero costituire la cosa più preziosa al mondo per una persona. Anche oggi, in cui le cose materiali sembrano così importanti e preziose. Eppure nei fatti è chiaro, se andiamo a vedere le priorità con cui una persona o una nazione agisce, l’aspetto economico, che è certo anche lavoro e benessere per la popolazione, divengono a volte il criterio assoluto.

C’è anche un altro livello. Cose importanti magari da un punto di vista morale, o anche ideologico o nazionalistico, possono costituire il nostro tesoro. Una politica alle volte piena di ideologia e fanatismo e non votata al benessere comune, che considera se stessa come la cosa più importante. Abbiamo conosciuto le ideologie che passano sopra a milioni di vite. Certe volte si sconfina in una vera e propria idolatria delle cose, di idee o perfino di altri dei.

Consentitemi di fare un esempio attuale, le dichiarazioni del capo della chiesa ortodossa della Russia, che presenta quella nazione come avente una missione per l’umanità a costo di guerre e distruzioni. In effetti, più in generale, ci sono episodi nella storia di chiese (ciò ci riguarda da vicino in quanto cristiani) che vedevano più importante una teologia o la propria istituzione oa tradizione piuttosto che un autentico agire cristiano. C’è sempre la tentazione di scusare comportamenti negativi con il dichiararsi possessori di una corretta teologia.

Però fin qui ho usato il testo come un modo per vagliare le cose negative, che a volte si impadroniscono di noi.

in positivo

Possiamo però leggere il criterio di Gesù in positivo. “Fai del tuo tesoro il Signore, il Regno di Dio, e lì sarà il tuo cuore”. Cioè, invece di fare i moralisti, possiamo annunciare a noi e agli altri la parola di Gesù in senso liberante.

Cioè, a chi è sempre preoccupato per come vive e non sa mai cosa sarebbe meglio, come fare a vivere. Si può rispondere: “considera il Signore e le sue parole e il suo Regno come il tuo tesoro. Un tesoro che ti illumina con il suo splendore la vita fin da adesso. Allora lì la tua persona, la tua vitalità, il tuo cuore starà al sicuro.”

Dobbiamo sempre dover fare qualcosa nella vita, partiamo invece da ciò che ha già fatto per noi il Signor Gesù Cristo e vediamo di vivere con questo tesoro e questa visione. Allora, riuscirò a decidere non per sentito dire, ma con verità e amore verso il prossimo, allora vedrò il mio prossimo come persona vera da considerare e aiutare, allora cercherò di agire con reale giustizia.

Ecco il vivere con fede è una visione differente dell’esistenza. Sapere che non è tutto qui, ma c’è una dimensione spirituale e di vita eterna, grazie al nostro Signore. E quella visione, che ci dice che quella dimensione è la cosa più importante che abbiamo, ci fa vivere concretamente e in maniera positiva la vita terrena. Amen


Zusammenfassung der Predigt

Jesus versichert uns, dass wir, wenn wir das Reich Gottes suchen, auch alles andere haben werden. Deshalb lädt er uns ein, von nun an in dieser Perspektive zu leben, als Bürger dieses Reiches. Es kann jedoch ein Zweifel und eine Frage aufkommen, die man so formulieren könnte: “Aber wenn ich nicht so handle, wie Jesus es mir befiehlt, was wird dann aus mir?

Deshalb fügt Jesus den Satz “Fürchtet euch nicht…” hinzu, in dem er sagt, dass uns das Reich Gottes bereits gegeben wurde.

Als Nächstes haben wir zwei Sätze Jesu darüber, wie man leben soll, um das Reich Gottes zu suchen.

Bei der ersten geht es darum, alles zu verkaufen, was als eine Lebenseinstellung zu verstehen ist, die materiellen Dingen keine Priorität einräumt und sie relativiert.

Der zweite betrifft den Schatz und das Herz, das in der Antike als das Zentrum der Person, des Willens und der Lebenskraft angesehen wurde.

Wir können über diesen sprichwörtlichen Satz auf negative Weise nachdenken, wenn wir daran denken, wie viele Dinge uns davon ablenken, dem Wort des Herrn zu folgen. Aber auch im positiven Sinne: “Betrachte den Herrn, sein Wort und sein Reich als deinen Schatz, und dort wird dein Herz sicher sein. Dann werde ich in der Lage sein, in der Nachfolge des Heilands Jesus Christus zu leben.


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