Tre persone per la nostra salvezza

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Proprio alla fine della II lettera ai Corinzi, come benedizione, troviamo questo versetto:

La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

II Corinzi 13:13

(Versione audio)

Qui l’azione trinitaria di Dio è vista come benedizione per i credenti. Non è una speculazione, un fare filosofia, sulla Trinità (termine che non è biblico), ma si vuole invocare una benedizione per i cristiani di Corinto, che sia completa. Per questo si considerano i tre aspetti della benedizione di Dio: grazia, amore, comunione.

A chi ha letto le lettere ai Corinzi, lettere che raccontano di un’aspra contrapposizione dentro la comunità (e fra Paolo e alcuni di questa), può sorgere la domanda su come nascano i versetti conclusivi, che subito prima parlano di pace, di unione e infine hanno questa benedizione. Nonostante le contrapposizioni e anzi, proprio per quelle, c’è bisogno di queste parole. Perché Paolo è per una chiesa comprensiva di tutti, basta si dica “Gesù è il Signore”, e vi si appartiene. E dunque non c’è contrapposizione così aspra, da doversi separare, ma è grazie all’intervento del Signore che può essere possibile essere in comunione.

Grazia

Il primo termine della benedizione è: la grazia del Signore Gesù Cristo.

Notate che è scritto il Signore Gesù Cristo. Non è un titolo onorifico, ma riconoscere Gesù Cristo come il Signore, dire “Gesù è il Signore” come detto è la base dell’essere cristiano, è la condizione unica di appartenenza alla sua Chiesa. Ma riconoscerlo come Signore, non è uno sforzo personale, bensì il frutto della grazia redentrice di Gesù.

Sulla grazia possiamo dire molto, ma questo legarla alla signoria del Cristo ci permette di vederne un aspetto ben definito.

Nel nostro mondo si è sviluppata giustamente una critica alla sovranità di principi e re, il tema dell’autonomia e della libertà individuale e delle nazioni ha attraversato gran parte della storia moderna. Ora non bisogna illudersi, però, considerando in maniera più completa la nostra situazione, noi non siamo in realtà mai realmente liberi, bensì sempre condizionati, da poteri umani e dalla dura realtà del mondo. Siamo condizionati anche solo dai limiti materiali del tempo, dello spazio, della risorse naturali, ma anche siamo condizionati nel profondo della mentalità del ciò che vale siano i soldi, dalle false notizie che orientano le nostre scelte e così via. Le potenze del mondo, questo il modo di esprimersi della Bibbia, ci portano alla morte e ci rendono schiavi, e sono così connaturate al nostro essere umani, che non possiamo staccarcene mentalmente da soli. (Biblicamente questo è essere nel peccato).

Questa è la realtà, dunque, ma possiamo essere liberati, sottratti alle potenze che ci signoreggiano, solo se abbiamo un altro Signore e questo per sua grazia è Gesù Cristo, che è anche quindi Salvatore, Liberatore. Infatti, la grazia di Gesù Cristo non solo è atto di perdona dei nostri errori, sbagli, nefandezze, ma anche un nuovo stato di vita. Gesù sulla croce ci fa la grazia di essere riscattati dalla signoria delle potenze del mondo.

amore

La grazia redentrice che riceviamo nasce dall’amore di Dio e insieme possiamo ricevere questo amore proprio perché raggiunti dalla grazia. Ecco allora il secondo termine della benedizione: l’amore di Dio.

Vorrei farvi notare che spesso oggi quando si parla di Dio Padre, si sottolineano la sua onnipotenza o il fatto che è il Creatore. La menzione dell’amore ad una mentalità moderna sembra più adatta al Figlio. Non è che non ci sia amore in Gesù, anzi, ma la decisione di salvarci è basata sull’amore di Dio per noi, dando una dimensione al Padre che lo caratterizza al punto che è scritto: “Dio è amore”. Infatti, l’amore non va definito a partire da noi, ma dal Signore stesso, Egli infatti ci ama così tanto da mandare Gesù Cristo a farci grazia e una volta ottenutala ci fa arrivare il suo amore, che rende possibile ogni nuova cosa.

L’essere raggiunti dall’amore di Dio fa sì che noi possiamo amare! Possiamo quindi fare cose degne e buone anche per la nostra vita e per quella degli altri, grazie all’amore di Dio.

La possibilità di amare era indispensabile nella situazione di conflitto che c’era a Corinto. Ma l’amore è necessario in ogni tempo e situazione, è ciò che ci rende vivi.

comunione

E grazie all’amore si possono superare divisioni e odi. E quando ciò si realizza non siamo più soli, ma diveniamo una comunità. Ed ecco il terzo componente della benedizione.

Lo Spirito santo agendo nella nostra quotidianità rende possibile avere il dono di grazia e di amore e quindi rende possibile avere comunione, essere insieme con familiarità, avendo un legame duraturo e sincero. Questa comunione va intesa sia come comunione con Dio, sia come comunione con gli altri, l’essere una comunità. (La comunione dello Spirito permette di essere in comunione con gli altri che sono raggiunti anch’essi dallo Spirito.)

Siamo, dunque, dentro un processo, in cui Dio interviene sempre, ma che non è senza il nostro agire. Anche perché nella vita reale le cose non avvengono di colpo. Ricercando la pace, la perfezione, la comunione noi otteniamo come dono quella comunione e quell’amore e quel bene che cerchiamo in Dio.

beneficio

L’annuncio della domenica della Trinità è dunque non tanto un annuncio della maestà di Dio su ogni cosa, ma un annuncio che tutto Dio, nelle sue tre persone è concorde per operare a nostro beneficio.

In Cristo Gesù ci fa grazia, e rende possibile vivere rinnovati e tentare nuove cose, cercando vita autentica, verità e non cose vane.

Grazie all’amore di Dio onnipotente, quella possibilità diviene concreta: possiamo fare grandi cose agli occhi di Dio e per noi e il nostro prossimo.

E che, dato che da soli non abbiamo alcuna possibilità, abbiamo bisogno di essere coesi con gli altri fratelli e sorelle: allora riccamente benedetti dallo Spirito del Signore, che opera ogni cosa buona, siamo coloro che possono superare le barriere e anche i nostri stessi pregiudizi, per realizzare le grandi opere che Dio ci ha preparate.

Non perdiamo dunque mai la speranza, possiamo vivere pienamente in ogni tempo e situazione confidando nel nostro Dio: Padre, Figlio e Spirito santo. Amen


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