La vita è meravigliosa

La vita è meravigliosa. Sì, la vita è meravigliosa, così si dice e così è. Però, alle volte, per qualcuno è solo il titolo di un vecchio film…

Alcune persone anziane dicono, infatti, che la vita era meravigliosa o è stata meravigliosa. Poi adesso con il venir meno delle possibilità o delle capacità, con il peso degli anni o i malanni che spaventano e riducono l’autonomia, si perde un po’ di questa meraviglia, si perde il gusto della vita.

Ma non è solo questione d’età. Ci sono dei giovani (hanno 25 anni magari) che pensano che la vita non sia meravigliosa; avevano sogni, aspettative, ma ora divenuti adulti non si aspettano più molto dal domani, anzi: pensano che la loro vita scorrerà senza nessuna sorpresa e senza nessuna cosa bella. E non basta che qualcuno più grande gli dica: “vedrai, hai tutta una vita davanti…”, hanno perso il gusto della vita, pensano: ”cosa importa vivere, c’è solo da far passare il tempo, solo da lasciarsi vivere…

È veramente meravigliosa questa vita? Molti ne dubitano. Ci sono donne e uomini del nostro tempo e della nostra società che vivendo nella fretta e nella fatica le giornate quotidiane di lavoro, portando qua e là i figli, oppressi dal dover fare cose burocratiche o dal voler fare quello che sembra importante o che i loro amici sembrano adorare dubitano infine che la vita sia meravigliosa, e poi al fondo c’è la morte, disperata…

È come se mancasse qualcosa, a tanti singoli e alla società. La vita c’è; è lì, con tutte le sue possibilità, eppure manca il gusto di viverla, manca quel saper fare cose autentiche e vere…

Poi ecco Gesù che dice:

Matteo 5:13-16 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. (Matteo 5:13-16)

Voi siete il sale della terra! Voi comunicate o ridate a chi lo ha perso il gusto della vita! Non solo la vita è meravigliosa e non solo Gesù ci fa scoprire il gusto di vivere, ma anche noi diveniamo coloro che possono comunicarlo agli altri.

Infatti, a chi dice queste parole Gesù? Ai suoi discepoli “stretti” attorno a lui, ma anche a tutte le persone della folla che ascoltano le sue parole sul monte. E grazie allo Spirito santo (che ci ricorda e rende presente ogni cosa detta da Gesù), Gesù Cristo lo dice a tutti noi. Adesso.

Attenzione, dice: voi “siete. Non dice “sareste” o “sarete” o “potreste essere”, ma “siete”. Proprio a noi, anche a noi che magari abbiamo perso il gusto alla vita, dice addirittura che siamo il sale della terra, del mondo intero.

Gesù dice voi. Certo l’affermazione del Signore riguarda ogni singola persona, è rivolta ad ognuno in maniera specifica, secondo le proprie vocazioni, ma è come una vocazione “derivata”, siamo sale della terra e luce del mondo insieme come chiesa, come cristiani nella fraternità. La fraternità è il dono che trasforma un gruppo, in una chiesa, che sia pronta a soccorrere chi è in difficoltà, chi dubita della vita eterna, chi perde le forze e il piacere di vivere, ma anzi comunica questa forza vitale.

Ascoltare

Ascoltando le parole del Signore Gesù Cristo abbiamo già questo dono straordinario di apprezzare e di far apprezzare ad ognuno e in ogni momento il gusto alla vita.

Certo si può non crederlo possibile, non sperimentarlo, allora si diventa insipidi e ci si arrende: ai problemi, ai dubbi, al non-senso del mondo.

Certo si può spegnere lo Spirito [I Tess. 5:19] e magari si cerca di aggiungere qualche nuova teoria e vano ragionamento all’evangelo, nuove cose che rendono complicato e infine insipido il tutto.

Ma invece non c’è bisogno di uno studio particolare, voi siete, dice Gesù, basta ascoltare le sue parole dolcissime di grazia e salvezza, basta affidarsi a Lui e già siamo beati.

Annuncio evangelo

Infatti, ciò che ci dà forza e gusto alla vita è l’annuncio dell’evangelo, l’annuncio che per sola grazia del Signore abbiamo un Salvatore, Gesù Cristo e abbiamo vita eterna.

Chi ascolta le parole di Gesù Cristo, chi riceve l’annuncio di salvezza dell’evangelo diviene sale e luce, perché la Parola di Dio è sale e luce per la nostra esistenza.

Dunque, come dice un vecchio inno, noi annunciamo “grazia a chi di grazia dispera”, noi annunciamo che c’è un Salvatore: Gesù Cristo e che c’è salvezza: la vita eterna, una vita non vana, che inizia fin d’ora, con la possibilità di vivere veramente, in maniera autentica, una salvezza che ci regala momenti d’eternità da sperimentare già adesso.

Una vita che, grazie al dono di resurrezione, non finirà e non scomparirà con la morte terrena.

Questa speranza certa è ciò che cambia il nostro modo di vedere e vivere l’esistenza. La prospettiva che siamo destinati all’eternità ci fa vivere cercando di fare cose significative ed eterne, di agire e di pensare con amore, perché questo è ciò che dura per sempre è l’amore che rende significativa l’esistenza.

Così possiamo anche rinnovare la società umana rispetto al solito umano: egoista, invidioso, accidioso, talmente convinto che la morte abbia l’ultima parola che cerca solo di arraffare e di uccidere…

ministero

Iniziando come pastore il mio servizio in Bellinzona e dintorni, questo passo mi insegna prima di tutto che è insieme che si evangelizza, insieme che si porta la parola, perché non è solo questione di predicazione dal pulpito, ma anche di essere insieme coerenti e affabili, di poter dire “vieni a vedere”, è anche questione di braccia e di mani, di coloro che alle volte fanno senza dire, perché per alcune situazioni non sono le parole ma i gesti, che occorrono e che comunicano.

Ed essere pastore qui è anche pensare alla nostra presenza pubblica, verso la città.

luce

Se il sale, infatti, si riferisce più ad una dimensione personale, del gusto della vita, la luce, con il suo riferimento diretto nel testo alla città, ha una dimensione più sociale, l’annuncio dell’evangelo pur essendo verso il cuore dell’essere umano, non per questo non ha una valenza sociale, una forza in grado di smuovere le dimensioni comunitarie dell’umano.

Siamo luce! L’affermazione di Gesù ci insegna che vivere in un territorio, in una città, non è solo questione di passa-parola, ma anche di dare un segno, di una voce, di un luogo comunitario, sociale visibile nella città. Per questo è anche importante la chiesa come edificio, un luogo di riunione e presenza nel territorio.

Essere luce nella città, poi non è né una questione politica, né culturale o di spettacolo, ma è questione del nostro specifico: l’annuncio della buona novella.

E il nostro annuncio specifico, come chiesa evangelica riformata, è l’annuncio cristiano liberato da vecchie incrostazioni, come anche da nuove mode, per far giungere alle persone, nostre contemporanee, la luce che splende nelle tenebre: Gesù Cristo. La luce cui ci si possa dirigere quando si è nel bisogno.

Ma anche un’affermazione sempre viva e attuale che interpella e fa riflettere le persone del territorio e offre una visione nuova, a volte critica, ma sempre spirituale, nel senso dello Spirito, dell’esistenza.

Non è sempre facile, non sarà sempre ovvio, ma quel voi siete di Gesù ci vuol togliere dell’insicurezza, quel domandarsi: ”sarò adeguato?” o “sarò ancora in grado?” oppure “saremo in grado con le nostre poche forze…” sono discorsi che portano a nascondersi o a rinunciare, ma “quel siete” è la garanzia che non dobbiamo perderci mai d’animo, iniziamo a camminare insieme e lo Spirito ci sosterrà per via.

Essere sale e luce! Dunque, è una vocazione importante, totale, si potrebbe dire, ma anche un annuncio che riceviamo prima di tutto noi stessi: Gesù Cristo agisce –grazie allo Spirito– e ci fa grazia nella vita, non solo una volta, ma innumerevoli volte. Grazia su grazia affinché nonostante i limiti e le tristezze e le ingiustizie di questo mondo possiamo vivere con quella speranza indelebile che lo Spirito pone nel nostro cuore, e sperimentare il gusto vero della vita e poter fare cose significative agli occhi del Signore, e assaporare che la vita è meravigliosa perché continuamente il mio Salvatore è con me ad aprirmi nuovi orizzonti e prospettive, sempre, fosse anche l’ultimo giorno del mio cammino terreno. Amen

Traccia predicazione per il culto del 13 gennaio 2019 a Bellinzona in occasione del mio insediamento.


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