L’inizio dell’evangelo, della buona notizia, per l’evangelista Marco non è in racconti dell’infanzia di Gesù, ma nella predicazione di Giovanni il Battista che è un preparatore, uno che spiana la via, che prepara il terreno, cioè le coscienze delle persone di quel tempo, per ricevere la buona notizia. E serviva perché di tempo ne era passato parecchio e qualcuno non aspetta più il Messia o lo aspettava diverso da come sarebbe realmente arrivato.
La figura del Battista appare infatti non solo un adempimento di Scritture profetiche, ma anche una necessità storica. Senza il Battista chi avrebbe realmente aspettato Gesù Cristo?
Nel mondo attuale ci possiamo chiedere se in generale le persone, nonostante la retorica natalizia e religiosa, siano pronte a ricevere il messaggio della buona notizia di Gesù Cristo. Direi di no, infatti l’idea di un Salvatore appare qualcosa non tanto distante quanto di non interessante: troppi salvatori della patria hanno reso l’annuncio come un vecchio sentito dire, forse è proprio l’idea che ci sia salvezza a essere venuta meno.
Allora i cristiani dovrebbero divenire dei preparatori per accogliere la buona notizia, dei facilitatori –si usa dire oggi– della comprensione, e dell’urgenza per il nostro bene, dell’evangelo di Gesù Cristo.
Riconciliazione
Serve essere preparati, ma l’iniziativa non è nostra, ma di Dio, serve accettare e accogliere la riconciliazione che è il dono offerto da Dio. Se si pensa di non aver bisogno di riconciliazione, di salvezza, certo non si presta ascolto all’annuncio che un Salvatore ci è stato dato. Questo è ciò che fa il Battista. E che dovrebbero fare i cristiani come annunciatori di riconciliazione.
Il più grande
Grande enfasi è posta dal Battista sul fatto che chi viene è del tutto più grande di lui. Sono un po’ stufo –se mi passate l’espressione– di quei cristiani che si presentano loro come bravi e virtuosi, oppure presentano la chiesa, la loro chiesa o la loro comprensione di fede, come qualcosa di autentico e in certo senso unico e salvifico. Basta! Anche il migliore dei cristiani è indegno di sciogliere i sandali (attività cui erano addetti i più umili schiavi) al Signore che arriva.
Ciò che va annunciato non è la chiesa, non è la nostra bella teologia, non sono le nostre attività, non è il nostro fervore o culto o opinioni (e sotto sotto si sente spesso fra i cristiani una certa superbia), ma l’annuncio è che Gesù Cristo è il Signore e il Salvatore, l’annuncio è sempre “Vai da Gesù” e “Credi nel signore Gesù Cristo e sarai salvato!”
Spirito santo
Nella predicazione di Giovanni il Battista c’è anche l’annuncio dell’arrivo dello Spirito santo, del battesimo dello Spirito. Anche qui non è da vantarsene in quanto è un dono ineffabile. Lo Spirito soffia quando sentiamo il Signore che è vicino a noi, quando ci dà forza, quando abbiamo fede in Gesù Cristo pur con tutti i nostri umani dubbi.
Lo Spirito soffia e ne veniamo battezzati, dunque trasformati, rinvigoriti, risollevati. Infatti il battesimo dello Spirito è quello che trasforma, che dà ravvedimento, che fa nuova la nostra vita, che dà vera consolazione.
È lo Spirito che fa in modo che l’evangelo non sia solo un annuncio per un tempo, ma per ogni momento della nostra esistenza. ( Anche su questo i cristiani devono essere annunciatori e preparatori.
“Non spegnete lo Spirito”, guardate che lo Spirito è presente in mezzo a noi, vicino a noi nella nostra vita, preparatevi allora a ricevere e riconoscere il Signore, questo è l’annuncio d’Avvento, questo vogliamo dire alle persone disperse e in crisi, questo giunge come la buona notizia in azione per ogni nostra giornata. Amen
Marco 1:1-8 Inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio. Secondo quanto è scritto nel profeta Isaia:
«Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via… Voce di uno che grida nel deserto: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”».
Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico. E predicava, dicendo: «Dopo di me viene colui che è più forte di me; al quale io non sono degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo».