Una visione spirituale

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Dinnanzi ai suoi discepoli, Gesù spiega che dovrà andar via, cioè morire sulla croce, risorgere e poi ascendere nei cieli, per poter loro inviare lo Spirito santo, come poi si vedrà a Pentecoste. Abbiamo un brano dunque che lega in certo modo gli avvenimenti dal Venerdì santo alla Pentecoste. I discepoli, allora, un po’ non capiscono e un po’ sono nella tristezza, e Gesù gli dice:

Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà.

Giovanni 16:7-15

(Versione audio)

Abbiamo allora l’annuncio dell’invio del Consolatore, cioè dello Spirito santo, qui definito con un termine che oltre a tradursi con consolatore, potrebbe essere reso in ambito giudiziario con “avvocato difensore”, ma anche più in generale “consigliere” o “colui che assiste e che aiuta”. Lo Spirito, dunque, con questa funzione di difesa e di aiuto verrà mandato sui discepoli che lo riceveranno.

Nella seconda parte del testo che abbiamo letto, Gesù assicura che lo Spirito sarà una guida per loro e gli ricorderà tutto ciò che Gesù ha detto e lo glorificherà. L’opera dello Spirito non aggiunge qualcosa a quella del Cristo, ma la sua opera è rivelare al meglio Gesù Cristo, una volta che non più presente nel mondo.

Questa identificazione di ciò che porta lo Spirito e quello che ha detto e fatto Gesù Cristo, che viene da Dio Padre, è fondamentale nella visione trinitaria (ed è anche esposto in varie parti degli evangeli).

verso il mondo

La prima parte del testo letto però, dove dice che convincerà il mondo è molto significativa. Non c’è solo l’opera verso i discepoli, ma anche verso il mondo, inteso in primo luogo come coloro che hanno condannato Gesù: i capi dei sacerdoti, gli esponenti romani e i loro apparati.

Bisogna prestare attenzione a non fissarsi troppo sulla traduzione convincere (in tedesco è resa con aprire gli occhi), potrebbe essere legata al confutare in tribunale, di una parte verso l’altra e la sfumatura giudiziaria dunque di consolatore/avvocato potrebbe essere importante. Ma, comunque sia, questo aspetto di opera dello Spirito, non solo all’interno della chiesa, ma verso l’esterno è veramente importante. E non è detto, poi, come anche si è visto nella storia della prima chiesa e oltre, che coloro che sono del mondo: cioè che non credono in Gesù Cristo e anzi gli si oppongono attivamente, infine non si convertano.

Il convincere/confutare il mondo si riferisce a tre punti quanto:

  • al peccato, che qui è legato strettamente al non credere in Gesù Cristo. Lo si vede spesso nell’evangelo di Giovanni. Ci si deve affidare a Gesù Cristo come Salvatore e non alle proprie idee o opere buone, al nome di Gesù. Certamente in Gesù c’è una forte attenzione al fare ciò che bene, all’amore per il prossimo, ma c’è anche il dover riconoscere di aver bisogno in ogni caso del Salvatore.
  • alla giustizia, quanto a cosa sia la giustizia, che non è quella che credono di aver realizzato condannando Gesù, invece è la giustizia realizzata dal Dio misericordioso, che -facendo morire il giusto- dona la possibilità di salvezza ottenuta da Gesù con la sua morte in Croce e la sua resurrezione. Proprio in questo modo Egli, infatti, diviene il Salvatore.
  • infine, quanto al giudizio. Il mondo credeva di giudicare e vincere Gesù Cristo, mentre invece proprio con la Croce il Salvatore ha giudicato e ha già vinto completamente il principe del mondo, la fonte di tutti i falsi giudizi e di tutti i principati e potenze che dominano questo mondo.

Dunque questo testo si riferisce direttamente a quelli che condanneranno Gesù Cristo, ma -ovviamente- ha un valore per ogni tempo, in quanto il mondo non crede nel Salvatore e ha sempre il culto della propria potenza e confida in una falsa giustizia auto-assolutoria. E soprattutto non crede nella resurrezione, ma nella morte. Convincere/confutare questo mondo è dunque convincere che Gesù Cristo sia il Salvatore e che già ogni cosa contraria è giudicata e vinta.

Convincere e non imporre. Nella storia, ma anche oggi, alcuni cristiani pensano che val bene anche costringere il mondo a seguire la chiesa e spesso alcune teologie, ma questo sarebbe fatto dunque con i mezzi e i criteri del mondo e quindi non sarebbe per lo Spirito santo. Per convincere certo serve un vero confronto per mostrare che le impostazioni di questo mondo sono da rivedere. Però alle volte notiamo che molti sfuggono al confronto.

per noi

Quest’opera verso il mondo la fa lo Spirito santo attraverso però i discepoli, cioè tramite noi. Ciò ci può far dubitare della sua riuscita. Va considerato che la chiesa non è un insieme di singoli ed è una collettività ispirata e guidata dallo Spirito santo. Quando pensiamo alla nostra inadeguatezza, debolezza e poca eloquenza secondo il mondo, poi non dobbiamo dimenticare che non siamo come il mondo e che la via dello Spirito è per l’appunto spirituale, cioè è differente.

Infatti, l’annuncio di Gesù sull’invio dello Spirito ci rassicura, prima di tutto, che noi come chiesa tutta sapremo portare questo messaggio fra noi e verso il mondo, e indica che ci sarà successo -non della nostra azione umana- ma quanto dell’azione dello Spirito santo. Leggo alle volte di quanta poca importanza avrebbero le chiese oggi, del loro peso residuale per le persone della nostra società. Sento cristiani che hanno poca convinzione nel parlare dell’evangelo: “tanto non cambia nulla”. C’è invece da confidare nell’annuncio di Gesù e nell’invio del suo Spirito.

visione spirituale

E non solo, nel nostro mondo c’è la necessità e la curiosità verso una visione spirituale dell’esistenza. E non mi riferisco ad una spiritualità di cui alle volte si parla, legata ad una specie di illuminazione interiore, ma proprio alla visione che dona lo Spirito santo, questa sì è autentica spiritualità in stretta relazione con Gesù Cristo.

In questo senso, nonostante alcuni pubblicamente lo neghino, per molti c’è un sentimento di peccato, di lontananza da Dio, di furbizia che non può non essere scoperta, e di vanità. E c’è anche spesso la disperazione che i principi di questo mondo vinceranno sempre…Mi riferisco proprio ciò che diceva Gesù sul peccato, giustizia e giudizio. Per questo l’annuncio di vittoria del Salvatore trasforma la disperazione in speranza.

La visione spirituale dell’esistenza è infatti l’unica visione che ci permette di sapere che i poteri di questo mondo non hanno vinto, ma sono già sconfitto, e quindi di rialzare la testa e di perseguire la giustizia confidando in Gesù Cristo. La visione spirituale ci permette di sapere che c’è una verità, quella insegnata dallo Spirito, anche se nel mondo che è contraddittorio e pieno di false informazioni, non sembra esistere verità. Anzi lo Spirito ci sostiene nel comprendere sempre meglio la verità del mondo e della nostra vita.

E di sapere che c’è un Salvatore per la nostra esistenza il cui nome conosciamo: Gesù Cristo. Amen


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