Riscattati dalla vanità

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La salvezza è assicurata per grazia di Dio a chi crede in Gesù Cristo. Quando si invoca il Signore, però, bisogna ricordarsi che la grazia non è un qualcosa di ovvio o senza prezzo, infatti la nostra salvezza ci è data gratuitamente sì, ma è stata pagata a carissimo prezzo dal nostro Signore Gesù Cristo. Una richiesta di vivere con serietà e non con superficialità, come ci ricorda:

E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno, sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.

Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.

I Pietro 1:17-21

(Versione audio)

Comportatevi con timore

Il Signore giudica senza favoritismi e quindi ci si comporti con timore, scrive l’apostolo. L’essere senza favoritismi è dovuto al fatto che il Signore è giusto, santo, e non tollera l’ingiustizia, il peccato, il sotterfugio, la furbizia, la disonestà, il guardare solo al proprio guadagno…Non è un bonaccione a cui va bene ogni cosa, a cui alla fine comunque si faccia è tutto indifferente, ma invece abbiamo dinnanzi un giudice che giudica appunto senza favoritismi. Cioè, non conta dire: “Signore, signore” o “però sono cristiano“, “la situazione era così difficile…” non si deve pensare cioè che perché siamo cristiani abbiamo delle attenuanti, anzi.

Notate questo comportarsi con timore: è il rispetto che dobbiamo portare al Signore. Altro che “buon Dio” cui si riferiscono alle volte le persone, che lo vorrebbero degradare a compagno di bevute. No, ogni azione che compiamo è giudicata senza attenuanti. Saremmo dunque spacciati; ma siamo salvi grazie al sacrificio di Gesù Cristo a cui noi ci affidiamo.

Vano modo di vivere

Interessante è che in questo passo, però, il peccato dal quale siamo riscattati venga presentato non richiamando errori fatti verso altri, cose sbagliate che abbiamo compiuto (certo queste ci saranno ovviamente), ma in maniera pastoralmente più efficace e più generale dice: un vano modo di vivere. Se infatti viene chiamato alla giustizia, l’essere umano pensa subito a cosa ci perde e ci guadagna e presto sceglierà il proprio guadagno. Se poi si pensa sinceramente a quanto compiuto verso altri, ci si fissa su qualcosa di specifico, ma la nostra distanza da Dio, il nostro stato di peccatori, è più generale, è un modo di vivere, di esistere, non solo un po’ di azione sbagliate. Certamente vivere cercando giustizia è un’impostazione cristiana, ma la vita lontana è in generale una vita vana.

La vanità, cioè l’inutilità e insieme il vuoto della propria vita, è qualcosa di realmente mortale. Toglie il piacere di vivere, le giornate passano senza un valido scopo, e a volte qualcuno compie annoiato dei misfatti. L’annuncio che siamo stati riscattati da un modo di vita vano e non con cose di poco conto, come le ricchezze umane, ma con qualcosa di estremamente prezioso, ci parla proprio di quanto la nostra vita sia preziosa. Infatti, quando vedo la nullità della mia esistenza nessun oro o oggetto prezioso o altro acquisto può darmi vero senso, ma sapere che sono realmente vivo grazie al prezioso sangue di Cristo, indica quanto ci tiene a me il Signore.

Il sangue di Cristo, parla della sua morte del Signore, ma sottolineando l’energia vitale, la vitalità del Signor Gesù Cristo che viene sacrificata. E quel sangue è prezioso, perché Egli è il Figlio Unigenito diletto del Padre celeste (già designato da prima della fondazione del mondo), quindi non uno qualsiasi degli esseri umani, prezioso perché diviene il Salvatore degli esseri umani.

la vostra fede e la vostra speranza

L’apostolo conclude dicendo che il Signore ha dato al Cristo resurrezione e gloria cosicché la nostra fede e la nostra speranza siano in Dio. Per mezzo del Cristo si crede in Dio. Infatti, non è la fede in un Dio generico, ma in Colui che lo ha risuscitato dai morti e che gli dà gloria e pone sotto i suoi piedi ogni principato e potenza. Questo permette di vivere con fede e speranza.

Qui si ha l’opposto al vano modo di vivere da cui siamo stati riscattati. Il vano modo di vivere si contrappone –a volte nelle idee delle persone– ad una vita piena di cose che siano significative agli occhi degli altri o piene di cose che riteniamo giuste e sensate e via dicendo. Una specie di faticoso cammino di realizzazione della propria vita in una visione magari non di produzione consumistica, ma comunque di produzione di cose considerate giuste.

Quello resta sempre però un vano modo di vivere perché: (1) spesso si vede come non siamo affatto perfetti e giusti e quindi naufraghiamo a meno di campare di illusioni su noi stessi; (2) non avere speranza nella resurrezione porta a considerare che tutto ciò che facciamo sia comunque destinato non solo a finire, ma anche prima o poi all’oblio più assoluto.

Al contrario, vivere con fede e speranza in Dio, cioè in chi è vero ed eterno e ci dona eternità, è fondamentale. La vita stessa illuminata da fede e speranza, soccorsa dallo Spirito santo, sarà non vana, anche se non piena di “produzioni di senso” dal punto di vista del mondo. Non è produrre sia pure cose abbastanza buone, ma vivere con fede e speranza in Dio fa della nostra stessa vita e di tutta la vita qualcosa di valido e nuovo.

Guardiamo allora al Signore in Gesù Cristo per trovare un autentico modo di vivere e Dio, che volge i suoi occhi verso di noi, ci donerà giorni tutti da vivere. Amen


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