Il Signore come un direttore d’orchestra

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Il cuore dell’uomo medita la sua via, ma il SIGNORE dirige i suoi passi.

Proverbi 16:9

(Versione audio)

meditare

Il cuore è nell’idea biblica la sede della personalità, oltre che delle emozioni come si dice di solito al giorno d’oggi. Dunque, indica dove c’è il pensare profondo e infatti meditare significa anche pensare con una certa continuità e profondità. Nella traduzione tedesca c’è l’altra sfumatura del verbo che è fare piani, infatti il verbo ha anche significato di progettare, pianificare, fare piani quindi per la propria via, per il proprio cammino futuro nel mondo.

Questo meditare è termine che, in una dimensione biblica, parla del confrontare la propria vita con la Scrittura, probabilmente il meditare a cui si riferisce lo scrittore dei Proverbi ha a che fare con il voler fare il bene, il voler agire con la giustizia, il voler essere una persona migliore. Non è solo un pianificare le proprie vacanze, ma cosa si vuole essere in questa vita in accordo con la fede ricevuta.

Anche solo meditare sembra un po’ eccessivo per i nostri tempi. Quante persone oggi meditano la loro via? Una superficialità diffusa, ma anche una vita di corsa piena di cose da dover e voler fare, sembra fare in modo che la gente viva tanto per vivere, per quello che viene. Altro che meditare o organizzare piani profondi per la vita. Magari però il cambio di anno, il guardare a chi eravamo ieri e chi siamo oggi, i buoni propositi o i progetti per il domani ci possono portano un po’ a meditare.

dispone

Dice un proverbio italiano: l’uomo propone, Dio dispone, è un proverbio che si ispira ad uno dei proverbi biblici, ma probabilmente non a questo esattamente (1). Infatti, c’è una differenza sostanziale fra il proverbio italiano e il nostro versetto.

Infatti dovrebbe essere un’ovvietà per un credente, ma anche in forma diversa per ogni persona, che si possano fare tantissimi e accurati piani per il futuro, mentre il realizzarli dipenderà dal Signore (o per chi non è credente dalle tante variabili che ci sono nel mondo). Certo a volte bisogna ricordarlo e ricordarlo come nella clausola di Giacomo(2), per avere una giusta misura di sè.

E anche quando vogliamo fare per il bene, vogliamo fare qualcosa che è in linea con la volontà del Signore, anche supponendo che effettivamente abbiamo ragione e che quella sia proprio la volontà del Signore, in particolare ciò che avverrà dipenderà dall’intervento di Dio nel mondo o anche dal suo non intervento in alcune situazioni. Non è una cosa automatica, non c’è un automatismo.

dirige

Qui –come dicevo– c’è però di più, non considera il Signore come una specie di principio generale, ma il Signore in maniera attiva dirige i nostri passi. C’è una pro-positività di Dio nei confronti della nostra esistenza. Cioè, il proverbio è una specie di pessimismo fatalistico, qui abbiamo invece l’iniziativa positiva del Signore nei nostri confronti.

In che senso il Signore dirige i nostri passi?

Lasciamo perdere quelle interpretazioni semplicistiche e che vogliono essere incoraggianti, ma che non tengono conto della realtà dell’esistenza. Quelle del tipo che (per i credenti) tutto quello che succede viene da Dio e anche le disfatte sono occasioni di crescita. Questo automatismo che ci farebbe vivere in un mondo predeterminato e governato fin nei minimi dettagli da Dio, non tiene a mio avviso conto di tante tante situazioni dolorose e senza senso che capitano.

Certo che infine il Signore risolverà ogni cosa e condurrà ogni cosa nel bene, ma se una ragazza –come avvenuto giorni fa– si sta provando un vestito in un camerino di un negozio e viene uccisa da una pallottola vagante, invocare ciò come volontà di Dio mi sembra blasfemo, solo che vogliamo darci sempre una spiegazione di qualche tipo, non aspettando invece il giorno che conosceremo perfettamente (3).

Lasciamo anche da parte la sfumatura sulle correzioni che si incontrano sul nostro cammino, vale a dire cose che succedono per insegnarci il bene e l’umiltà, quelle si trovano in Geremia(4) per una sua situazione specifica, ma non nel nostro testo che è generale e che è più positivo.

A mio avviso tre cose positive.

1) La direzione dei nostri passi è data dal Signore, come a dire il Signore con l’ineffabile azione del suo Spirito, con la Scrittura, con la sua Parola che ci raggiunge in varie maniere, con gli incontri e il fluire della vita ci dà una direzione valida, ci mette sulla buona strada e poi lo svolgimento spetterà a noi.

2) Dopo aver ricevuto la direzione positiva, valida, il Signore non ci abbandona a noi stessi, non se ne sta disoccupato nel suo Regno, ma invece interviene per raddrizzare la buona direzione, per aiutarci nel mettere in pratica i nostri buoni propositi, nel ripartire, nel progettare, nel vivere.

Certo che poi ci saranno accidenti, cioè interventi del mondo, di questo mondo che non è governato e non rispetta Dio. Certo che non tutto andrà secondo i nostri piani, ma c’è comunque uno sviluppo concreto dell’esistenza e non solo una specie di assoluto determinismo che pesa su noi.

Ciò dà positività alla nostra storia futura, apertura al domani, ciò che è proprio indispensabile per vivere. Iniziamo allora questo anno con questa fiduciosa attesa di vedere dove ci poteranno i nostri passi ispirati e diretti dal Signore. Impegniamoci nel nostro cammino non come fossimo in un noioso esercizio, ma con la gioia della vita.

3) Però dirigere è anche attribuito al direttore, come al direttore d’orchestra. I proverbi, la saggezza, i buoni propositi sono spesso declinati al singolare non hanno una valenza comunitaria. Ma quanto ci occorre invece in questa come in tutte le epoche!

Il Signore è dunque il direttore di un’orchestra di miliardi di persone e ci conosce però per nome. E noi facciamo parte dell’orchestra e non importa se non siamo poi così bravi a suonare o perfetti nell’attacco o virtuosi di uno strumento. È il Signore che fa in modo che tutti insieme, pur fra cadute e sbagli, pur fra tristezze e contraddizioni suoniamo un brano che gli rende lode, anzi una sinfonia che lascia a bocca aperta il nostro prossimo così che lo loderà per sempre.

E da quell’orchestra viene una musica, alle volte è debole ma dolce, sommessa ma tenace, che ci viene a salvare e a dirci che c’è speranza, che c’è vita eterna, che c’è una via per vivere degnamente la nostra vita, che c’è bellezza in tutti i giorni della nostra vita. Amen


Note:

  1. Proverbi 19:21 Ci sono molti disegni nel cuore dell’uomo, ma il piano del SIGNORE è quello che sussiste.
  2. Giacomo 4:13-17 E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest’altro». Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.
  3. I Corinzi 13:12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente
  4. Geremia 10:23-24 SIGNORE, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi. SIGNORE, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, perché tu non mi riduca a poca cosa!

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