Il testo della predicazione per questa Pentecoste in cui abbiamo battesimi e confermazioni è nella lettera ai Romani:
Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»
Romani 8:14-15
La confermazione o il battesimo da grandi, quasi adulti, come sono i nostri ragazzi, rappresenta -lo sappiamo- anche un “rito di passaggio” come dicono i sociologi, un divenire adulti, alle volte desiderato alle volte temuto, e quindi anche un nuovo rapporto con i genitori. Ma questi versetti parlano di un rapporto nuovo addirittura con Dio stesso.
Figli
L’annuncio della salvezza per grazia in Gesù Cristo, è anche l’annuncio che il nostro Dio ci vuole adulti nella fede e nella vita cristiana, e questi versetti che abbiamo letto sono alcuni di quelli che ci guidano nel capirlo. Ci dicono che non siamo più schiavi di Dio, infatti quello spirito di servitù lo potremmo tradurre proprio come schiavitù, vista la società schiavistica in cui fu scritto. Siamo invece figli. Figli di Dio: lo Spirito santo fa in modo che siamo adottati da Dio, e dunque figli a tutti gli effetti (ancor di più importante nella società antica che non aveva la dittatura della concezione genetica).
Figli adulti di Dio, con la propria libertà e responsabilità, con il proprio andare nel mondo fiduciosi nel Padre nostro misericordioso.
Per questo, ci dice l’apostolo, non dobbiamo più ricadere nella paura.
Paura
Cosa fa paura o cosa vi fa paura? Ho chiesto ai nostri confermandi. All’inizio incerti, poi sono stati sempre più sicuri nel disegnare una mappa completa dell’ansia e della paura: quando si comincia a pensare alla morte, la paura della morte, dunque, ma anche del dolore…
Ed anche la paura del buio, sì, quella paura ancestrale che ci viene dal nostro retaggio primitivo in cui la belva è pronta nel buio della notte, ma che è ancora angoscia del bambino, ma alle volte anche dell’adulto che nella notte ha i pensieri più tragici, e considerate il termine biblico di tenebre, cioé di buio profondo, che indica la lontananza da Dio, e poi la paura dell’ignoto, la paura di cosa ci aspetta nella vita…
E ancora la paura di volare, di sentirsi senza qualcosa di solido su cui stare, e magari la paura nata a causa di un film, che ti mette in mostra le peggiori angosce e i mostri interiori di tutta una generazione…
Ed ancora la paura, il timore del giudizio degli altri… Sì, c’è la paura di non essere accettati dagli altri, il timore di aver sbagliato (e a volte di aver sbagliato tutto nella vita) e quindi la paura del giudizio di Dio, la paura dell’incontro con Dio.
Ma l’apostolo ce lo ricorda: tu puoi chiamare il tuo Dio: papà, puoi gridare a Lui ed Egli sarà come un padre affettuoso e sempre attento, che anche se non approva tutto ciò che facciamo, sempre ci ama e sempre comprende la nostra angoscia e le nostre paure.
Se abbiamo conosciuto così il nostro Dio, grazie a Gesù Cristo, cosa saranno le altre paure? Cosa può farci il giudizio degli altri, cosa può farci la tenebra più buia o la morte? “Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male” (Salmo 23:4)
Annuncio
Potremmo finire qui con un appello contro la paura, a farsi coraggio verso la vita per tutti noi. Ma, potreste ben dire che alle volte il coraggio ci manca, che non abbiamo tutte le risorse che servono nella vita. Quante situazioni dolorose o inestricabili, quante cose complesse possono accadere, e quante volte vorremmo che Dio stesso sciogliesse i legami di morte, di ansia, di non senso che ci attanagliano. Noi non siamo così forti da vincere tutte le nostre paure, noi siamo sì adulti, ma non eroi senza macchia e -appunto- senza paura…
Per questo è fondamentale annunciare che non siamo soli, che non navighiamo contro vento in una notte di tempesta, ma che al contrario abbiamo ricevuto lo Spirito santo, quel vento che ci guida, che ci sospinge verso porti sicuri, che ci fa rivolgere con piena fiducia al Signore di tutto l’Universo, come a un buon padre amato, che ci dà libertà e non ci fa ricadere nella paura. Ma rende saldo, fedele e sicuro il nostro cuore. Sicuro che l’amore di Dio in Gesù Cristo non verrà mai meno.
E questo annunciamo oggi ai nostri giovani. Amen