Dal culto del 14 giugno 2020, primo dopo la chiusura per la pandemia, per chi non ha potuto partecipare, le letture che riprendono il filo del discorso dalla Pasqua fino alla domenica della Trinità.
Come lettura, invece di un solo passo, vi presento una serie di passi, che ci permettono di rivedere il periodo dell’anno liturgico appena passato.
Intanto alla Pasqua, la Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo trova increduli e scoraggiati i discepoli. Quelli sulla via di Emmaus ne sono un esempio vivido. E quando finalmente riconoscono il Signore ritrovano coraggio e ritrovano la comunità cristiana. Infatti:
E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». Luca 24:33-34
Cristo è risorto, Χριστός ἀνέστη! È il saluto di Pasqua nelle chiese ortodosse greche. Non tanto una generica “buona Pasqua”, ma l’evento centrale che la Pasqua ricorda per i cristiani.
Poi quei discepoli si beano (letteralmente) di essere con il Risorto, ma Egli ascende verso il cielo e scompare, allora due uomini in vesti bianche gli dicono:
«Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo». Atti 1:10-11
La chiesa deve andare nel mondo. Serve però ancora qualcosa a questo gruppo per essere la Chiesa, il corpo di Cristo nel mondo, come nell’immagine dell’apostolo Paolo. Serve il dono potente e multiforme dello Spirito, che rende la chiesa l’insieme degli annunciatori del Signor Gesù e del suo evangelo:
“Avverrà negli ultimi giorni”, dice Dio, “che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito e profetizzeranno. (…) E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”. Atti 2:15-18.21
Dunque, la Chiesa è chiesa perché lo Spirito soffia, la chiesa è Chiesa perché annuncia l’evangelo, che salva. E nonostante tutte le differenze ogni singola chiesa fa parte dell’unica Chiesa.
In fondo la domenica della Trinità che chiude il ciclo della Pentecoste, ci fa riflettere sulla grandezza del nostro Dio e sul suo amore verso di noi, e ci fa confronta sulla nostra appartenenza alla chiesa universale (in greco cattolica).
Per la domenica della Trinità non leggo allora un testo, ma vi invito a recitare insieme, in piedi per chi può, il Credo apostolico.
Credo apostolico
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, suo Figlio unigenito, Signore nostro, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese nel soggiorno dei morti, il terzo dì risuscitò, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente. Di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa chiesa universale, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen