Pregare?

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Una mia riflessione, sotto la sintesi scritta.

In questi tempi di Corona-virus veramente molte sono le iniziative delle chiese per dare sostegno agli altri pur a distanza. Alcune iniziative come quella di mettere una candela alla finestra o sui social o le proposte di accendere fuochi per la Pasqua dinnanzi alle chiese, rispondono al bisogno profondo di dimostrare la propria solidarietà ai malati e ai medici ed infermieri, ed anche per dire “siamo presenti come cristiani in questa società alle prese con la malattia”.

C’è anche un altro modo come cristiani per essere solidali ed essere in comunione con gli altri, e nello stesso tempo per agire con efficacia, pregare.

Non serve la grande preghiera, che esplori gli aspetti sociologici della realtà odierna, non servono parole speciali nel nostro dialogo con il Signore, ma semplicemente c’è da chiedere guarigione per gli ammalati, conforto per i loro cari, sostegno e forza per i curanti e via dicendo, dipende dall’esperienza e dalla sensibilità di ognuno. E serve anche chiedere a Dio di poter fare la nostra parte.

Ecco che subito qualcuno dirà: “ma i cristiani sanno fare solo quello!”. Allora risponderei “amico mio, ciò non è proprio vero, viste tutte le cose che abbiamo fatto e facciamo come cristiani, mossi proprio dalla preghiera”.

Altri diranno invece che non serve a niente… ciò va contro la Scrittura e l’esperienza di tante e tante e tanti e tanti credenti.

Ho letto di un medico in Italia che curando i malati di Covid-19, in ansia e stremato è stato sorpreso dall’atteggiamento non solo sereno, ma che anche dava serenità agli altri pazienti, di un malato che era poi un pastore con la sua Bibbia. E quel medico allora a cominciato a credere in Dio e a pregarlo. Non so se sia una storia vera. Però è così, non basta credere in Dio, è ora anche di iniziare a pregarlo, cioè di avere un dialogo con il Signore.

Già, ma io non so pregare, dicono altri.

Mi chiese una volta un grande teologo, Lukas Vischer, “dici il Padre Nostro nei culti?” “Certo” dissi io, “ogni volta”. “Bene mi disse lui, proprio bene, perché molti pastori non lo fanno più. Ma ciò è pericoloso: perché la gente non sa più pregare, e il giorno in cui gli servirà di pregare, come farà? Invece se conosce Padre Nostro, la preghiera insegnata da Gesù, inizierà da quella, da lì comincerà a pregare”.

Già, il Padre Nostro è la preghiera che Gesù ha insegnato ai discepoli che non sapevano come pregare.

È per questo che inizio una piccola serie sul Padre Nostro, senza prima ribadire: pregate, per gli altri e per voi, per chi lotta contro la malattia e altre difficoltà… fatelo con le vostre parole e il vostro sentimento, sappiate che il Signore vi ascolta e non demordete, e se vi serve iniziate così: Padre Nostro…


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