Pietre viventi

Il fascino delle rocce, delle pietre, è qualcosa che abbiamo fin da bambini. La pietra è anche il primo materiale che gli esseri umani hanno utilizzato per farsi utensili e strumenti resistenti. In pietra si costruiscono le case, dove pietra è disponibile, tanto è vero che il colore di alcuni paesi e villaggi è spesso dato dal colore della pietra locale, usata per i tetti o per le mura.

Nelle case antiche, al tempo di Gesù, la roccia, la pietra più grande serviva da pietra d’angolo, per poggiarci sopra tutta la casa che si stava costruendo. La pietra d’angolo era il fondamento della casa che si costruiva.

Ora non solo Gesù racconta una parabola sul costruire la casa sulla roccia, dal chiaro simbolismo che si deve costruire la propria esistenza su qualcosa di solido, come la Parola di Dio. Ma Gesù Cristo stesso è paragonato alla pietra angolare su cui costruire la nostra vita.

Scrive infatti l’apostolo Pietro:

I Pietro 2:4-6 Accostandovi a Gesù, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Infatti si legge nella Scrittura:

«Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso».

Questi versetti valgono per tutte le persone e per tutte le comunità e per tutte le chiese.

L’immagine dell’apostolo dice dunque di costruire partendo da Gesù Cristo, come fondamento, la propria casa, la propria vita. Non rifiutandola come fece e fa il mondo, ma sapendo che è preziosa. Non solo solida, ma anche preziosa e aggiungerei io che con il tempo si scopre quanto è preziosa la parola e l’aiuto di Dio in Gesù Cristo.

Subito dopo però l’apostolo trascende l’immagine e parla di pietra vivente, Gesù è per noi pietra vivente. La solidità della pietra, ma non la sua staticità. La resistenza, ma unita alla vitalità dell’organismo. La sua preziosità, ma non come qualcosa da nascondere.

Costruire una vita cristiana dinamica, dunque, non statica attaccata a vecchie tradizioni, superate dai tempi che cambiano, ma una vita cristiana attenta al nuovo, alle nuove necessità ed esigenze del mondo. Una vita che sia autenticamente cristiana, perché vivente nel presente, nel quotidiano.

In questo modo, dice l’apostolo, si costruisce una casa spirituale, cioè una casa in cui soffi lo Spirito santo. Una casa in cui Dio stesso dunque è presente, attraverso lo Spirito. Ora sappiamo che lo Spirito dà molteplici doni ed ha la potenza del Signore, qual Egli è, questo rende possibile vivere il messaggio cristiano nelle varie situazione dell’esistenza. Con nuovi doni, con idee nuove e con risorse che non si esauriscono, nonostante i problemi.

Ed in effetti, la citazione finale “chiunque crede in essa non resterà confuso” ci proietta nel momento della difficoltà, dicendo che affidandoci, cioè credendo in Gesù Cristo, non saremo mai confusi. Significa che non saremo preda di dubbi che ci paralizzano, che ci impediscono di reagire, non saremo incerti sul cammino da prendere, non saremo con le batterie scariche, ma avremo nuove risorse per intraprendere la strada in salita, per superare le difficoltà e gli imprevisti.

Sacerdozio

Ma c’è anche di più in queste parole dell’apostolo Pietro. Formare un sacerdozio santo, questo l’apostolo lo dice a tutti. Il sacerdote, lo sciamano, l’illuminato come vogliamo chiamarlo, in ogni cultura e religione, è colui che viene delegato a trattare con il sacro, perché il sacro, il divino, la potenza ignota fa paura. E allora Il sacerdote fa spesso azioni inconsuete e strane, rituali arcani e incomprensibili alle volte anche a lui stesso.

Non così l’evangelo. Non c’è infatti paura del cristiano verso Gesù Cristo. Egli è il Salvatore, che ci fa grazia sovrabbondante, a lui possiamo andare senza timore e anzi con piena fiducia.

Ed allora il servizio che tutti noi dobbiamo fare non è in arcani rituali, ma vivere nel mondo seguendo la Parola di Dio. Illuminati dallo Spirito santo, metter su famiglia, se siamo sposi, lavorare per migliorare la vita nostra e degli altri, goderne dei doni che il Signore ci fa, annunciare la buona notizia di Gesù Cristo ai figli o al prossimo, tutte le nostre attività divengono servizio divino, culto a Signore, nel mondo. Vivere cristianamente la nostra giornata e la nostra esistenza, è il sacrificio spirituale, il culto che possiamo rendere al Signore.

È in questa dimensione spirituale dunque che vogliamo vivere come cristiani la nostra vita familiare, ma anche quella sociale e professionale. Partendo dal Cristo, pietra vivente, fondamento della nostra speranza e vita, e vivendo secondo la sua grazia, cosicché si aprano mille possibilità e gioie alla nostra giornata. Amen


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