Ecco il testo della predicazione all’Ascensione 2017 giovedì 25 maggio 2017 a Nossa Dona
Nella lettera agli Efesini, l’apostolo scrive una preghiera per i credenti, e quindi anche per noi, affinché possano avere il sostegno del Signore per la loro vita grazie alla sua potenza benigna, che è mostrata nell’Ascensione.
Questa potente efficacia della sua forza egli l’ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro.
Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. (Efesini 1:20-23)
Ascensione potenza di Dio
La potenza di Dio si mostra nella resurrezione di Cristo e insieme nella sua ascensione. L’Ascensione segue necessariamente la resurrezione, innanzitutto per un motivo se volete ovvio: dopo la resurrezione, il Cristo risorto ha un corpo glorioso, non terrestre, è sempre lui, ma è anche differente. Dove avrebbe potuto o dovuto vivere? La nuova realtà del corpo di Cristo ha bisogno di una nuova dimensione, di un nuovo luogo.
Infatti la realtà della resurrezione è diversa dalla realtà terrena. Anche se noi confessiamo con la chiesa tutta nel Credo la resurrezione dei corpi, non dobbiamo interpretarla come riferita ad un corpo terreno. Infatti là corpo è opposto a sogno, a evanescenza, come nell’Ades pagano venivano immaginati i defunti. Non dobbiamo immaginare allora qualcosa di ingenuo e sbagliato, ma abbiamo da annunciare che la morte viene superata.
L’Ascensione di Gesù rappresenta allora la possibilità di vita “nei cieli”, diremmo in maniera classica, della nostra umanità, “vado a prepararvi un luogo” aveva detto Gesù, nell’annunciare la sua morte. La potenza di Dio crea un luogo per vivere eternamente nella gioia e nella comunione con il Signore.
L’Ascensione parla dunque del fatto che saremo con Dio, della nostra accoglienza presso il Signore, dell’accettazione della nostra umanità risorta presso Dio. La potenza di Dio si mostra anche nell’accoglienza della nuova umanità, nel darci salvezza eternamente. Questa è la speranza cristiana.
Ascensione Signoria di Cristo
L’Ascensione però è anche qualcosa che riguarda direttamente l’oggi. Qui ci viene detto è anche l’innalzamento di Cristo al di sopra di tutto. Con l’Ascensione Gesù diventa il Signore. Signore di ogni cosa, tutto è posto sotto i suoi piedi: principati, autorità, potenze. E non è solo una questione “dei cieli”, ma di tutto e di ora.
Chi sono queste signorie, potenze? L’apostolo sta parlando certamente di persone potenti che si credono superiori agli altri: dittatori, proprietari di grandi ricchezze. Ma sta parlando soprattutto di realtà più complesse potremo dire sociali e politiche, che trascendono i singoli, ma che vivono attraverso le persone. Alcuni esempi:
- le grandi dittature non si reggevano solo sulla follia e l’ambizione smisurata di potere di alcuni dittatori, ma sull’accettazione e il sostegno di tanti singoli
- la cultura della criminalità organizzata, che inquina il tessuto sociale, le aziende, che trascina i colletti bianchi, anzi spesso è diretta da questi: persone all’apparenza rispettabili, è una cultura di sopraffazione e violenza, sono principati di questo mondo
- Ancora, più in generale, quante ingiustizie non si riescono a risolvere per via delle implicazioni economiche, politiche, culturali e via dicendo che ci sono? C’è ancora la fame nel mondo! Magari tutte le persone sono civili e buone, ma il meccanismo rende tutto impossibile, come infine dicono sconsolati alcuni
- E la cultura della violenza contro le donne, non si alimenta anche di pregiudizi culturali oltre che della follia di un individuo?
- E infine anche i terroristi che si fanno saltare non sono parte di un principato che aspira ad avere potere sulle vite degli altri?
Il male, come diciamo in una sola parola, ha una realtà vera e concreta nella nostra esistenza. Ma tutto ciò, ci viene detto dall’apostolo, è ora sotto la potestà di Cristo.
Questo significa che il male può essere contrastato e limitato in noi e in questo nostro mondo. Come?
Chiesa come corpo di Cristo
L’ultima parte del testo letto ce lo indica. Prima infatti c’è scritto del Cristo come capo di tutto, poi come capo della chiesa. C’è una specie di restrizione, che in un primo momento può sorprendere, ogni cosa è posta sotto di lui, ma infine viene indicato come capo supremo della chiesa.
Perché la chiesa è la maniera con cui il Cristo porta a compimento la sua missione, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. Compimento cioè completamento, attuazione, conclusione nella storia del mondo della sua missione:
- il raggiungere con l’evangelo tutte le genti
- il diffondere il suo amore e la sua pace, come si legge in seguito
- il dare speranza e la lotta all’ingiustizia, al male, alla disperazione.
La lotta contro i principati di questo mondo, la lotta contro il male, dunque, l’affermazione della pace, tutto ciò viene portato avanti dal Signore Gesù Cristo attraverso il suo corpo che è nel mondo, da quell’organismo che è la chiesa, non istituzione, ma insieme di credenti mossi dallo Spirito.
Ovviamente questa lotta non è una lotta violenta o armata, ma una lotta spirituale, non è contro persone, è scritto dopo, ma contro i principati e le autorità perverse di questo mondo. Ma questa lotta è ovviamente anche concreta e attuale.
Vedete quale responsabilità e quale missione abbiamo come insieme dei cristiani!
E non dobbiamo essere scettici, certo la chiesa non è perfetta, ma attraverso questa Cristo opera e la potenza dello Spirito la sostiene. Vedete allora che quando diciamo che non siamo in grado di far molto per affrontare le disgrazie e le difficoltà del mondo, non stiamo ragionando come cristiani che confidano nell’unico Signore, ma come se le potenze di questo mondo avessero ragione.
Contro la rassegnazione
Al contrario, invece tutta la nostra predicazione come chiesa (vale a dire la diffusione nei vari ambiti dell’evangelo da parte di tutti i cristiani), dovrebbe essere contro la disperazione, contro l’ansia, contro la mancanza di senso che colpisce le persone a causa delle potenze di questo mondo.
Infatti le potenze di questo mondo si fanno ubbidire da una parte facendo promesse illusorie di benessere e di futuro, senza che possano affatto mantenerle, e d’altra parte facendo credere che abbiano una potenza grandissima, se non assoluta, su di noi. Questo dà rassegnazione e disperazione e quindi ci fa arrendere e non fare più nulla di contrasto al male.
Mentre l’annuncio dell’Ascensione dice che il Signore di ogni cosa, è Gesù Cristo, che ha vinto la morte e ogni altro potere gli è inferiore e non deve far paura più di tanto, e in più Egli è sempre all’opera.
La predicazione della Signoria del Cristo, completa quindi l’annuncio cristiano facendoci sapere che il Signore effettivo di ogni cosa è il nostro Salvatore.
Il nostro Signore
Ho letto un commento aberrante e odioso di un vescovo cattolico (condiviso con “mi piace” anche da pastori evangelici) sull’attentato di Manchester. Scriveva in maniera, poco pacata, che i poveri ragazzi e ragazze morte, erano morte perché non gli avevano insegnato che al mondo c’è il male e non avevano ricevuto un’istruzione religiosa. A parte tutto. Che ci sia il male nel mondo è chiaro a tutti, e forse sciacallaggi sulle morti per propagandare la propria visione del mondo ne fanno parte.
Ma ciò che si deve predicare ai ragazzi e a tutti non è l’esistenza del male, ma di un Signore, anzi del Signore Gesù Cristo, che combatte con il suo Spirito e attraverso la chiesa questo male, che ci preme da ogni parte.
E non è che non si morirà più per attentati o per guerre o per ingiustizie, ma si vivrà sapendo che non è rintanandosi che si ha vita. E non è che andrà meglio se si rinuncia alla libertà e all’amore del prossimo. E non è che si vive felici se ci si adegua alle mafie e alle culture di violenza. E nemmeno si ha più benessere se rassegnati e disperati perché si pensa che nulla possa cambiare, ci si rifugia nei paradisi artificiali delle droghe. Ma è cercando di essere nel nostro mondo al servizio del Signore Gesù, capo della chiesa, che si vivrà pienamente, si sarà vivi e in pace interiore.
C’è sempre un signore su di noi: o è il nostro Signore Gesù o uno dei signori del mondo. Affidiamoci allora a questo Signore da cui siamo chiamati alla fede, alla speranza e all’amore, e avremo vera vita. Amen