Chi opprime il povero

I libro dei proverbi contiene molte riflessioni, spesso in forma di proverbio, che guardano alla vita quotidiana nella prospettiva del credente. Uno di questi, sempre di grande attualità, dice:
Chi opprime il povero offende colui che l’ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso, lo onora. (Proverbi 14:31)

Il proverbio inizia parlando di chi opprime il povero.

Vedete già quale saggezza si trova in questo inizio. Perché certo i poveri ci saranno sempre. E di vari tipi: ci sono poveri materiali, che non hanno cibo, non hanno acqua pulita, oppure sono poveri in rapporto ad altri. Oppure sono poveri non per l’aspetto economico: “poveretto” si dice di chi non sta più bene.

Ebbene il grande problema sta nel fatto che il povero non solo è povero, ma c’è chi l’opprime. Non solo: alle volte è divenuto povero per un oppressore, per un approfittatore, ma dopo comunque non è risparmiato dall’oppressione, anzi proprio perché povero, debole, invecchiato trova molte più persone che se ne vogliono approfittare.

Ma il proverbio ci avverte chi opprime il povero offende Dio, il Creatore. Questo perché con l’oppressione non si riconosce dignità, diritti, valore ad una creatura del Signore, soltanto perché è povera.

Ecco: il criterio di Dio non è il criterio del mondo. Il povero ha una sua inalienabile dignità, il “poveretto” ha un suo alto valore che il mondo (inteso come ciò che è in contrasto a Dio) non gli riconosce, ma anzi mortifica.

C’è anche un aspetto che conosciamo da ricordare. Spesso dinnanzi al mondo che propaganda la ricchezza, l’ostentazione, il lusso, ma anche la salute e la giovinezza come ciò che vale in assoluto, ciò che è importante senza pari, anche il povero, il malato, si sente meno dignitoso, si sente inutile o sconfitto.

È questo un modo per opprimerlo di più, da sé stesso, attraverso l’ideologia della ricchezza.

Però chi ne ha pietà, cioè l’aiuta, ma non solo gli dà uno, magari uno svogliato, aiuto, ma ne ha pietà nel senso che si addolora per lui e ne vede la nobiltà, che la miseria o la malattia offuscano, onora il Signore stesso.

È un pensiero che ritroviamo nei profeti e anche nella predicazione di Gesù e degli apostoli in vari brani, ma che non va intesa solo come allora devo fare qualcosa, come se bastasse una elemosina di tanto in tanto, ma va intesa più profondamente come adesione ai valori di Dio, che riconoscono valore ad ogni vita umana, in ogni situazione essa sia, che parlano dell’importanza di ognuno di noi, che parlano della considerazione profonda che ha di ogni sua creatura il Creatore di ogni cosa.
Amen


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