Martin Luther King

Martin Luther King

Martin Luther King, MKL, nato ad Atlanta, Georgia USA il 15 gennaio 1929 ed assassinato a Memphis, Tennessee USA il 4 aprile 1968, è stata la più grande personalità del movimento dei diritti civili per i neri americani.

Pastore evangelico

MLK era un pastore evangelico battista ed un attivista dei diritti civili del popolo afro-americano. Il suo nome viene accostato per la sua azione nonviolenta e pacifista a quello di Gandhi, di cui King è stato un appassionato studioso. King ha infatti sempre fatto uso della nonviolenza.

La nonviolenza è un metodo di lotta che presuppone una forte determinazione, fiducia e disciplina. King riuscì a motivare milioni di persone.

Martin Luther King

Nella sua vita organizzò decine e decine di marce e manifestazioni di protesta, per la fine della discriminazione e altri basilari diritti civili per i neri americani. Erano tempi in cui c’era la discriminazione razziale nei locali pubblici, sui mezzi di trasporto nelle scuole. Tempi in cui anche se in teoria i neri aveva il diritto di voto, in pratica erano esclusi dall’elettorato specie negli Stati del Sud. Inoltre la qualità di vita, come l’aspettativa di vita, i guadagni e l’istruzione erano nettamente inferiori a quella dei bianchi. Molte delle sue rivendicazioni furono poi accolte nelle leggi americane. MLK è stato inoltre il più giovane Premio Nobel per la pace, riconoscimento conferitogli nel 1964 all’età quindi di trentacinque anni.

Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché venisse abbattuta nella realtà americana ogni sorta di pregiudizio etnico, e contestò anche la guerra nel Vietnam. Più volte imprigionato, perseguitato dagli ambienti segregazionisti del sud degli Stati Uniti, nel mirino dell’FBI (con a capo J. Edgar Hoover), King fu assassinato a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava con la moglie su un balcone di un motel di Memphis, dove si trovava per organizzare una nuova marcia di protesta.

I have a dream

Famoso è il discorso che Martin Luther King tenne il 28 agosto 1963 durante la marcia per il lavoro e la libertà davanti al Lincoln Memorial di Washington e nel quale pronunciò più volte la fatidica frase “I have a dream” (“Io ho un sogno” in Italia spesso tradotta in maniera un po’ sbagliata con: Ho fatto un sogno).MLK

Ho un sogno che un giorno questa nazione si sollevi e venga fuori il vero significato di questo credo: “Riteniamo evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati uguali”.

Vedete come qui MLK si rifaccia all’inizio della “Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America”, l’azione di King è stata sempre di ribadire che la situazione a lui contemporanea era un tradimento o una non attuazione dei principi base degli USA.

Ho un sogno che un giorno, su queste rosse colline della Georgia, i figli di ex schiavi e i figli di ex proprietari di schiavi riusciranno a sedersi insieme al tavolo della fratellanza.

Viene citato uno degli Stati del Sud, la Georgia. Poter mangiare insieme è da sempre segno di fraternità. E chiaramente questa possibilità era fortemente negata dai segregazionisti.

Ho un sogno che un giorno persino lo stato del Mississippi, uno stato che soffoca per l’afa dell’ingiustizia, che soffoca per l’afa dell’oppressione, sia trasformato in un’oasi di libertà e di giustizia.

Era un discorso pronunciato a fine agosto e allora pone a confronto l’afa meteorologico, con un’afa ancor più soffocante, quella dell’ingiustizia e dell’oppressione.

Ho un sogno che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in cui non siano giudicati dal colore della loro pelle, ma dal contenuto del loro carattere. Ho un sogno oggi!

Si può dire che questa sia la versione più nobile del sogno americano: poter costruire da sé la propria vita e fortuna. Qualcosa che era negato ai neri.

Ho un sogno che un giorno, giù in Alabama, con i suoi razzisti immorali, con il suo governatore le cui labbra gocciolano delle parole di “interposizione” e “nullificazione!” – un giorno proprio là in Alabama bambini neri e bambine nere possano prendersi per mano con bambini bianchi e bambine bianche come sorelle e fratelli.

Anche l’Alabama è citata insieme alle parole usate dal governatore espressione di persone razziste.

Ho un sogno oggi! Ho un sogno che un giorno ogni valle sia colmata, e ogni monte e colle siano abbassati, i luoghi tortuosi siano raddrizzati e i luoghi scabrosi appianati. Allora la gloria del Signore sarà rivelata ed ogni carne la vedrà.

Ecco il discorso finisce con queste parole che forse molti ignorano che sono basate sul libro del profeta Isaia 40:1-5. Dove è scritto:

Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto. (…)
La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del SIGNORE, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti. Allora la gloria del SIGNORE sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la vedranno; perché la bocca del SIGNORE l’ha detto.

Isaia 40:1-5

Dunque in questo discorso MLK si paragona a Isaia, quel profeta mandato al suo popolo per annunciare la fine della schiavitù babilonese. Un profeta che annuncia consolazione, proclamando che la schiavitù sta per finire, in un tempo in cui ci si deve dare da fare per spianare la strada all’arrivo del Signore.

Per ricordare Martin Luther King al Museo dei Diritti Civili di Memphis è stato scelto un versetto: Genesi 37:19-20, che associato a Martin Luther King mi ha sempre emozionato:

Dissero l’uno all’altro: «Ecco, il sognatore arriva! Forza, uccidiamolo…e vedremo che ne sarà dei suoi sogni».

È il passo in cui i fratelli di Giuseppe esasperati dai suoi sogni decidono di ucciderlo. Poi Giuseppe scamperà, ed alla fine però il sogno sarà realizzato. Molte conquiste sono state ottenute da MLK, ma certo non tutte e ancora c’è strada da fare, ma si può parlare di un sogno realizzato almeno in parte.