La scelta di questo testo per la predicazione, nasce da una frase ripetuta di questi tempi e che dà adito all’incredulità nei confronti del Signore. Quanta ingiustizia e cose negative ci sono nel mondo! E come può il buon Signore permettere tutto ciò.
Ebbene sì, il mondo è ingiusto, e lo è sempre stato, ma fino al Seicento nessuno si sarebbe posto questa domanda. Perché si vedeva la vita come una continua lotta fra il bene, il benessere, la salute e il male, la malvagità, la malattia e le azioni meschine e la morte. C’era il male e il bene.
Tutto il negativo era anche riassunto nel termine maligno. Forse poi con la cancellazione del maligno nella cultura popolare e con un benessere sempre più diffuso e con il mito di un progresso senza fine ecco che vengono domande e incredulità.
Ci guida allora quanto è scritto nella lettera agli Efesini:
Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. (Efesini 6:10-18)
Qui abbiamo due termini il diavolo e poi malvagità, malvagio, maligno tutti dalla parola ponerias Ρονηρός nell’originale greco, che significa che qualcosa che dà fatica, che è gravoso, che è di peso. Anche difettoso o guasto, inutile. Ed ha anche il senso di malvagio, maligno e viene anche sostantivato come “il malvagio” e in questo diviene anche il Maligno, cioè il diavolo.
Ora certamente il maligno non è il diavolo con le corna delle rappresentazioni antiche e nemmeno qualcosa da usare per mettere paura ai bambini. Inoltre, quando l’apostolo parla di potenze noi sappiamo che ci sono delle potenze che sfuggono al nostro controllo. Vediamo affascinate (meglio sedotte) le persone dalla violenza, dalle ideologie, dalle droghe di vario tipo, dal pensare che ogni cosa si possa fare… E vediamo strutture politiche e sociali che non portano nulla di buono. Tutto questo rientra bene nel termine maligno.
Il combattimento, poi, è bene dirlo subito non è contro carne e sangue, cioè contro persone, perché a volte queste persone sono come irretite da queste ideologie e idee malsane e potenze.
Si parla però qui anche di forze spirituali della malvagità, cioè qualcosa che sfugge alle nostre definizioni. Qualcosa che corrompe spiritualmente le persone. Venerdì ai NA si parlava anche di questo. C’è una visione spirituale: concreta come onestà, apertura all’altro e c’è anche il contrario dunque.
Alcuni interpretano queste potenze come fossero indici macroeconomici e culturali che ci sfuggono nella comprensione, altri nel senso classico del diavolo. Come sia io non lo so, ma so che bisogna combattere. E grazie a Dio possiamo, un giorno, vincere.
le armi
L’apostolo fa riferimento al soldato romano e alla sua armatura per farne un parallelismo con i doni che il Signore ci fa per lottare in questo combattimento.
La prima cosa è confidare in Dio, confidare in Lui, non rassegnarsi, sapere che Lui è la potenza sopra a tutte.
Poi c’è anche un richiamo al proprio dovere, termine desueto, ma che è da una parte una cosa importante e dall’altra qualcosa alla nostra portata, non è un atto eroico, ma quello che è giusto fare: il nostro dovere.
Ci sono grandi termini: verità e giustizia… poi “lo zelo dato dal vangelo della pace” cioè questo combattimento lo si fa anche annunciando con costanza l’evangelo della pace di Dio con gli esseri umani, quindi la grazia di Dio, l’annuncio che trasforma l’essere umano da suddito delle potenze malvagie ad avere come Signore Gesù Cristo.
Poi ci sono cose concrete per la lotta quotidiana la fede, come uno scudo, il conoscere la salvezza, la parola di Dio che è lo Spirito che agisce e a cui affidarsi. E la preghiera con perseveranza…
Dunque, sì la vita è una lotta e la vita del cristiano è una lotta perseverante, non contro gli altri ma con amore per il prossimo. Ma in questa lotta non solo siamo vivi, ma siamo anche aiutati continuamente dal nostro Signore. A Lui solo sia la gloria. Amen
