Gesù è stato anche ragazzo…

StefanoMeditazione8 Dicembre 202421 Views

(Breve traccia per intervento a culto familiare)

Si raccontano alcune storie su Gesù ragazzo. Quasi tutti questi racconti sono inventati, falsi e anche un poco blasfemi (cioè non rispettosi). Ad esempio: c’è quello in cui il ragazzino Gesù sta giocando e gli fanno i dispetti ed allora con una specie di raggio della morte congela i ragazzi dispettosi. Poi arriva Maria, la sua mamma, e lo sgrida e allora Gesù li riporta in vita.

Non è un racconto edificante e non è vero. Anche se mette in mostra la rabbia che ci prende di fronte a ragazzi con cui abbiamo a che fare, che si comportano in modo dispettoso e a volte sono crudeli.

L’unico racconto di Gesù giovane che abbiamo nella Bibbia e dunque è autentico, ci parla di Gesù a dodici anni. Ve lo racconto.

I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

Quando giunse all’età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase in Gerusalemme all’insaputa dei genitori; i quali, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme cercandolo.

Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande; e tutti quelli che l’udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte.

Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena». Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?» Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro.

Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini. (Luca 2:41-52)

Questo racconto termina dicendo che Gesù cresceva e era un bravo ragazzo con i suoi genitori. Ma non ve lo racconto per questo motivo. Infatti, c’è una cosa che vorrei dirvi.

Prima però una premessa: pensate che in una parte della Scrittura c’è scritto che Gesù Cristo, che è stato in tutto perfetto, simpatizza con noi anche nelle nostre debolezze. (Ebrei 4:15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze)

Cosa significa “simpatizzare“? Non che fa il simpatico con noi, ma che capisce bene la nostra situazione. Come stiamo, perché facciamo qualcosa e non ci giudica male, anzi ci aiuta.

Quando parlo con i grandi tutti pensano sempre a Gesù Cristo adulto. Ma noi sappiamo che Gesù è stato neonato, poi bambino, poi ragazzetto, poi ragazzo, giovane e così via.

Dunque Gesù Cristo simpatizza con noi anche quando siamo bambini. Anche nelle debolezze. Quando siamo in difficoltà, non ci dice “sii forte e fai da solo”, ma ci aiuta. Oppure anche quando facciamo errori, anche se siamo noi i bambini dispettosi.. i fa grazia, ci aiuta a risolverli. Proprio perché ci conosce.

Simpatizza nelle nostre difficoltà da bambini, nella fatica di imparare le cose, nell’essere in questo mondo che sembra fatto a volte solo per grandi, quando pensiamo ma ce la farò a diventare grande o a studiare o a lavorare…

Quando diciamo che Gesù Cristo ama tutti i bimbi del mondo, lo diciamo non solo perché è il Figlio di Dio, ma anche perché sa cosa significa essere bambino e giovane e non ha dimenticato per niente di quando era un bambino.

Quindi per tutti: il Figlio di Dio, Dio venuto in terra, conosce la nostra natura umana, le sue debolezze e contraddizioni, e ci ama e ci accoglie e quando lo preghiamo ci dà aiuto, sempre. Amen

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Blog personale di Stefano, pastore evangelico riformato. Nelle pagine varie informazioni sul cristianesimo. © 2005-2025 Stefano D’Archino CC-by-nc-nd
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