Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»
Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. (Romani 8:14-17)
Dunque, tutti quelli che ricevono lo Spirito di Dio sono Figli di Dio. Non figli di Dio in maniera generica, come a volte si dice, ma figli nel senso di essere come adottati da Dio. E ciò non per nostro merito, in quanto tutto è realizzato dallo Spirito santo.
Il problema è che si può dubitare che sia realmente così e per questo lo Spirito si può in qualche misura spegnere, ignorare (I Tess 5:19 Non spegnete lo Spirito). Ecco perché verso i cristiani che sono in Roma, l’apostolo scrive queste considerazioni incoraggianti e che valgono in ogni tempo. Vediamole prima in dettaglio.
Non spirito di servitù
In che modo gli imperatori e i dittatori moderni controllano le persone? Con un regime di paura, certamente, paura di perdere la vita, di patire la fame, paura di dover vivere con fatica e limitazioni o un certo qual guadagno. Così per timore, perché hanno visto le vessazioni o hanno sentito notizie di sparizioni e uccisioni, le persone si adeguano.
Tutto ciò è assolutamente vero, ma c’è anche una componente inaspettata: spesso le persona hanno uno spirito di servitù, in fondo vogliono la tirannia per sottomettersi ad essa, forse è per non pensare, per vivere chiamandosi fuori da responsabilità e decisioni, per miope egoismo.
Voi –come cristiani– non avete ricevuto questo spirito di servitù, dice l’apostolo. Ed in effetti potenti e dittatori cercano sempre di allearsi con i vertici del cristianesimo o di combatterlo fino alla morte, come fecero igli imperatori. Perché quelli che sono reputati potenti non si fidano dei cristiani, del messaggio dell’evangelo.
Non si fidano perché, mentre loro sono solidali e sodali con il materialismo del mondo, i cristiani sono spirituali. Attenzione, non perché siano particolarmente pii, ma perché guidati dallo Spirito, Spirito che fa conoscere che non c’è solo la materia, ma c’è invece un Signore una realtà più grande della piccola meschinità del potere.
Al fondo del loro animo, pur avendo spesso i timori e le ansie di tutti, grazie allo Spirito santo che soffia incessantemente, non hanno più quella paura ansiosa, quel sottofondo di morte che tormenta gli esseri umani, che si pensano votati alla morte e che non c’è niente di più che rozza materia.
La paura di Dio o degli dèi o del destino, visto anch’esso come una divinità, ha sempre contraddistinto l’umanità. Ed anche purtroppo spesso la chiesa stessa, come la chiesa nel Medioevo ha individuato nella paura di Dio il modo in cui gli esseri umani avrebbero seguito i comandamenti, e –nella versione peggiore– ha anche costruito sulla paura di Dio un potere: civile e politico, oltre che religioso.
L’annuncio dell’evangelo, invece, rinnovato nel tempo dalla Riforma, scopre invece una fiducia in Dio, un guardare al Signore, che non è secondo l’idea umana del dare e dell’avere, ma la conoscenza di Dio per come è: santo e misericordioso insieme.
ma Padre
Già, ma anche molti credenti anche di altre fedi, pur sapendo che c’è un Signore (o più signori come per i pagani) ne hanno timore e paura.
Invece, grazie a Gesù Cristo e grazia allo Spirito di adozione, eccoci a chiamare il nostro Signore e Signore di ogni cosa, di tutto l’Universo: “papà”. Perché Abbà, è termine affettuoso, familiare, un vezzeggiativo amorevole…
E non solo, sappiamo che come i figli sono sempre amati dai genitori (dai buoni genitori), anche quando i genitori non condividono le scelte e le azioni dei figli. Anche noi lo siamo, in quanto abbiamo ricevuto e riceviamo in Gesù Cristo sempre perdono e riscatto.
Questa adozione, questa figliolanza ineffabile, si realizza attraverso lo Spirito santo e attraverso lo Spirito ne veniamo anche a conoscenza. È un dono di Dio, come anche la fede, che ci fa comprendere la salvezza e ci fa vivere rinnovati dall’azione dello Spirito del Signore.
Lo Spirito stesso ci fa sentire, dunque, che possiamo rivolgerci a Lui in ogni momento, in una preghiera che può essere dialogo e anche solo sospiro, che nella vita ritornerà sempre. Lo Spirito soffia per darci aiuto e sostegno, per ricordarci del Padre nostro e del suo Unigenito Figlio.
né la sofferenza
Siamo uniti a Cristo, siamo insieme a Lui coeredi, siamo associati al nostro Salvatore, e dunque la sofferenza non ci deve sconcertare.
Soffriamo infatti per l’attacco del mondo alla nostra libertà e salute, e non è perché facciamo o diciamo qualcosa di particolarmente cristiano, ma il nostro essere raggiunti dallo Spirito ci fa sentire ancor più l’ingiustizia e la desolazione. Diveniamo più sensibili e condividiamo il dolore del prossimo, e per questo soffriamo insieme al Cristo.
È sofferenza, è alle volte uno scoraggiamento momentaneo, ma come dicevo con speranza. Un abbattimento da cui siamo rialzati dallo Spirito santo.
ma speranza
Sappiamo, infatti, che saremo glorificati alla fine con Gesù Cristo.
Questa speranza di gloria, del fatto che ogni cosa infine sarà posta sotto i piedi di Gesù Cristo e quindi di gloria, cui saremo chiamati come coeredi, viene alimentata dallo Spirito santo.
Certamente nei periodi bui o quando il mondo ci toglie energia e lucidità, possiamo dubitare e non ascoltare lo Spirito. Però ci viene detto che lo Spirito ci guida. E ci guida in questo percorso, che è la vita, di ascolto e di resistenza e di speranza. E la speranza non è un nostro dovere, ma ancora un dono che riceviamo dallo Spirito santo.
Non avere più paura di Dio non solo ci allontana da una disperazione esistenziale, ma liberati dalla paura possiamo vivere nel cercare la realizzazione autentica della nostra esistenza.
Il Signore ci invia nel mondo, dunque, con uno Spirito di libertà e non di servitù, ci dà la possibilità anche di sbagliare, ma di prendere da noi le nostre decisioni, e ci ama anche se compiamo errori.
I cristiani non sono solo coloro che non temono il futuro, ma coloro che in ogni tempo, anche oscuro e pieno di ansie, ricevono questo messaggio di gloria di Dio in cui saremo accolti, messaggio che rafforza il cuore e libera la mente. Sicuri, fino in fondo, dell’amore e dell’accoglienza di Dio, nostro Padre. Amen