La Bibbia è scritta con tanti stili e generi differenti: poesie, storia, genealogie, canzoni… nel libro del profeta Ezechiele troviamo un testo che sembra un po’ del genere horror, ma che anche per questo riumane impresso!
Ezechiele 37:1-12 La mano del SIGNORE fu sopra di me, e il SIGNORE mi trasportò mediante lo Spirito e mi depose in mezzo a una valle piena d’ossa. Mi fece passare presso di esse, tutto attorno; ecco, erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche.
Mi disse: «Figlio d’uomo, queste ossa potrebbero rivivere?» E io risposi: «Signore, DIO, tu lo sai».
Eccoci allora trasportati in una valle piena d’ossa, di morti di cui sono rimaste solo ossa secche, seccate dal tempo, solo ricordo di uomini e donne che furono e che sono lì abbandonate.
Sarà stata una tragedia, una guerra, un’epidemia… e perché nessuno le ha raccolte? Non c’è tempo però per il profeta di chiedere qualcosa, che subito il Signore lo mette alla prova con una domanda.
“Potrebbero rivivere?” Quegli uomini e quelle donne di cui rimangono qui solo un mucchio d’ossa secche, potrebbero ritrovare ancora la vita e viverla?
Saremo tentati di dire con il nostro mondo: “no, non è possibile, con la morte tutto è perduto”. Oramai le ossa secche, pur che sono crani, mandibole, ossa lunghe o corte e dunque ossa di persone che furono, non sono che un ricordo indecifrabile di persone. Non sono che qualcosa che ci fa orrore, perché parla di morte e della nostra fine.
Il profeta però, che conosce il Signore, risponde con umiltà. Quell’umiltà che dovrebbe essere propria degli esseri umani dinnanzi a Dio. E dice: “tu lo sai”. Tu solo, o Signore, lo sai e puoi fare in modo che queste persone, che oramai sono solo ossa secche, possano rivivere. Possano di nuovo gioire, incontrarsi e parlare, esistere e inventare cose nuove…
Come cristiani dovremmo essere come Ezechiele il profeta, di fronte ai misteri del mondo e della nostra vita, dire Signore: “tu lo sai”, col significato di dire: “Signore tu puoi ogni cosa” e anche “tu o nostro Signore doni resurrezione”.
Il Signore allora, come leggeremo, ordina al profeta di profetizzare. Non interviene direttamente, ma chiede al profeta di parlare in suo nome. Il Signore, infatti, agisce anche attraverso il nostro parlare, attraverso le nostre azioni e il nostro annunciare.
Egli mi disse: «Profetizza su queste ossa e di’ loro: “Ossa secche, ascoltate la parola del SIGNORE!”
Così dice il Signore, DIO, a queste ossa: “Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete; metterò su di voi dei muscoli, farò nascere su di voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo spirito e rivivrete; e conoscerete che io sono il SIGNORE”».
Il profetizzare ordinato ad Ezechiele, cioè il parlare di Ezechiele in nome del Signore, inizia con l’invito ad ascoltare.
Il Signore può ogni cosa, ma ci invita ad ascoltarlo. Possiamo ascoltarlo oppure no, possiamo fidarci della sua Parola o invece farne a meno. Qui inizia l’essere credenti, non nel sapere tutto, ma nell’aprirsi ad ascoltare il Signore che ci parla dalla Scrittura e in vari modi nella nostra esistenza.
E il profeta parla nel nome del Signore:
Io profetizzai come mi era stato comandato, e come io profetizzavo, si fece un rumore; ed ecco un movimento: le ossa si accostarono le une alle altre. Io guardai, ed ecco venire su di esse dei muscoli, crescervi la carne, e la pelle ricoprirle; ma non c’era in esse nessuno spirito.
Sentite anche voi il ticchettio delle ossa che si accostano le une alle altre, dà quasi un brivido queste tante ossa che ricompongono i vari scheletri. Come magari avete un brivido immaginando che come erba che cresce nella valle ma velocemente, ecco i muscoli e poi la pelle ricoprire quelle ossa, tutt’intorno… eppure nonostante siano corpi e diremo che ormai sembrano vivi, non hanno spirito.
I doni dello Spirito sono differenti. Il Signore infatti ci dà l’alito della vita, ci fa essere vivi e vegeti, come si dice. Ma oltre all’azione “vitale” ce n’è una differente quella “spirituale”: lo Spirito santo ci guida, ci sostiene, ci rende capaci di fare cose belle agli occhi dell’Eterno.
Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio d’uomo, e di’ allo Spirito: Così parla il Signore, DIO: “Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!”».
Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo.
Eccoli in piedi, e questo alzarsi in piedi non è solo di una moltitudine di automi, ma sono persone che sono animate dallo Spirito del Signore, che hanno avuto la loro Pentecoste.
Ma perché c’è questa visione e chi sono queste ossa secche che possono non solo rivivere, ma anche essere del Signore?
Egli mi disse: «Figlio d’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi dicono: “Le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti!” Perciò, profetizza
Ecco il popolo di Israele a quel tempo in esilio si sente e dice di essere come ossa secche. Si domandano cosa sarà di loro in mezzo al caos del mondo. Non hanno più stato, la loro società è spazzata via. L’azione dello Spirito dunque si rivolge a coloro che si arrendono dicendo siamo solo come ossa secche, non abbiamo più speranze.
È annuncio di resurrezione, non solo per dopo la morte, ma anche per questa vita.
Siamo ossa secche, dicevano allora, oggi non diremo più così, ma diciamo siamo pochi, siamo deboli, siamo invecchiati, non abbiamo abbastanza risorse, soldi, energie, e infine che il mondo andrà avanti stritolandoci e non dandoci alcuna speranza. La società sembra decadere e sembriamo perdere l’idea di essere parte di una comunità.
Ma a noi e a tutte le chiese il Signore dice: profetizza allo Spirito e digli di venire a farci vivere e rivivere, a farci rialzare e infine a essere un esercito grandissimo di persone di pace e di buona volontà che cambieranno la società e la terra stessa, grazie ai frutti multiformi dello Spirito santo.
Ecco il messaggio di oggi: ascoltate la profezia e aprite la vita allo Spirito, che fa nuove e meravigliose cose, che ci dà doni innumerevoli. Rialzatevi, se cadete, e non rassegnatevi mai, non saremo mai ossa secche, grazie allo Spirito, ma persone vitali e forti amate dal Signore. Amen
(Predicazione per il culto di Pentecoste con le confermazioni)