(Predicazione per capodanno 2023)
Il libro detto dei Proverbi, è un’insieme di massime di una saggezza antica, ma che non sono affatto staccate dalla fede nel Signore, anzi, il libro basa l’autentica saggezza nella fede in Dio.
In questo contesto, vanno interpretati i vari versetti, anzi in quello più ampio della Scrittura di cui fa parte, e –per noi cristiani– seguendo la rivelazione di Gesù Cristo. Ecco allora il versetto di oggi:
Il cuore dell’uomo medita la sua via, ma il SIGNORE dirige i suoi passi.
Proverbi 16:9
Cosa non è
Il proverbio che spesso si cita, perché sembra potersi associare a questo è “L’uomo propone, Dio dispone”. Oltre a non dire proprio la stessa cosa, c’è da notare che quel proverbio è quasi sempre detto in maniera fatalista, come addirittura a dire: “noi facciamo tanti progetti e ci impegniamo in per tante cose, ma poi il fato fa quello che vuole, a volte capricciosamente”.
Si consideri che per i pagani il fato era una divinità. Ed ancora oggi riferirsi all’intervento e alla volontà del Signore come fato, come cieco destino, ci mostra un’idea di Dio staccata dalla rivelazione biblica. Bisogna sempre stare attenti, quando qualcuno parla di Dio, che stia intendendo lo stesso Dio rivelato in Gesù Cristo e non un altro dio.
Ebbene questo versetto biblico non è fatalista, e non è neanche una affermazione semplicistica, quei luoghi comuni che si dicono, ma che lasciano il tempo che trovano.
cuore che medita
Intanto non parla dell’essere umano, ma inizia con il suo cuore.
Nell’antichità ci si riferiva al cuore per indicare il centro della persona, il suo intimo e anche il suo pensiero profondo. Oggigiorno abbiamo diviso mente (il ragionare razionale) e il cuore (l’emozione), come se potessimo essere del tutto razionali senza invece essere guidati ma anche sorretti dalle emozioni.
Quindi qui si parla non di cose che si fanno tanto per fare, ma importanti, qualcosa che investe realmente la vita umana. Proprio per questo il cuore medita od escogita, sta realmente pensando a qualcosa di strategico per sé e il suo futuro.
Già solo pensare ad una persona che medita, che riflette bene prima di agire, già ci mostra che qui c’è un atteggiamento non superficiale. Qui si parla della via cioè della vita, del cosa fare della propria esistenza. Non solo nelle grandi cose, ma anche nelle piccole cose, in quelli che sembrano dettagli, non si può essere superficiali, anzi alle volte è proprio il dettaglio che fa la differenza.
La via, che viene meditata è immagine del vivere. Ma quanti realmente fanno un progetto di vita, prendono decisioni invece di subirle o di lasciarsi trascinare dagli altri? Chi pensa realmente a cosa sta per fare?
La risposta è ovvia è il saggio, la persona saggia quella che qui medita sulla propria via. Il soggetto di questa parte dei proverbi, infatti, è una persona che si impegna nel cercare la saggezza, la sapienza di vita.
E il modello del saggio dei proverbi è, non solo una persona che vuole esser saggia, ma una persona che ha timore del Signore, è un credente che vuole cercare di vivere della saggezza ispirata da Dio.
Dunque quella via, non è una via delle tante e non solo una via sapiente, ma una vita che cerca di essere giusta, vera agli occhi di Dio. Cioè il suo cuore sta meditando per cercare il bene, di fare il bene, di trovare una via giusta secondo il Signore.
dirige
Solo Dio però dirige i suoi passi.
Non basta, infatti, voler fare il bene perché le cose vadano come si erano pensate. Perché? Perché a noi pare di sapere cosa sia il bene e quando questo debba avvenire, ma infine è il Signore che è l’unico che conosce realmente le situazioni e i cuori e si adopera attraverso il suo Spirito ad intervenire nel mondo per il suo disegno o volgendo le varie azione umane a favore del suo disegno.
Serve l’aiuto da parte del Signore, anche e forse sopratutto per fare bene.
Si potrebbe dire che proprio perché il credente vuole fare il bene il Signore ne diriga i passi, se no potrebbe forse (lo dico per assurdo) anche disinteressarsi dei suoi propositi.
Ora il dirigere è indigesto per la nostra mentalità moderna. Non si vuole avere chi mi dirige, chi governa i miei passi. Sembra sempre che sia una negazione di sé stessi, una negazione della propria persona che si può esprimere solo nella libertà, quella libertà che diventa a volte arbitrio.
L’anno accettevole, l’anno di grazia ci apre ad una nuova comprensione della nostra libertà. Chi non vuole essere diretto dal Signore, pensa di non essere sempre condizionato da mille cose della società, mentre in realtà proprio la comprensione esistenziale che ci dà l’annuncio di grazia del nostro Salvatore, ci svela che siamo sottomessi al mondo. Si è diretti e costretti dal mondo, quando non si riceve grazia.
Invece, ricevendo perdono e grazia dal Signore, siamo liberati dalle costrizioni del mondo e incamminati a seguire la via del Signore. Cercheremo il bene, sbaglieremo anche di certo, ma per la sua grazia saremo rimessi in grado di vivere ancora alla sola gloria di Dio.
Potremo parlare a lungo di questo tema (servo e libero arbitrio), ma qui basti notare che il Signore, che è realmente il Signore della mia vita e di tutte le creature si occupa di me e dirige i miei passi in questo mondo complesso, non come fossi una marionetta, ma dandomi doni e occasioni per seguirne la volontà su questa terra.
Sappiamo, infatti, che il Signore ci ascolta. Il meditare la via è dialogo con l’Eterno, la dimensione della grazia non è solo una assicurazione per l’aldilà, ma una energia per la mia vita. Essere diretti nei nostri passi dal Signore significa anche che noi facciamo, a volte, opere che non ci eravamo prefissi oppure che erano poco chiare, però arriveranno a qualcosa che era voluto e preparato dal Signore.
Non è il fato ma un dialogo, non solo a parole, ma di vita vissuta alla luce di ciò che accade e dell’intervento dello Spirito.
speranza
Questo dirigere poi ci dà una vera speranza.
Infatti, spesso diciamo che il Signore ci accompagna, è vicino. Tutto bello e anche vero. Ma qui sta scritto “ci dirige” è molto più forte. Significa che il Signore non ci abbandona, non ci lascia in questa vita a tentare per poi aiutarci in un momento di particolare bisogno, ma invece continuamente ci fa da guida, ci indirizza, ci rafforza il passo.
Nonostante tutto ciò che accade, il Signore ci guida e possiamo camminare nelle vie del mondo con questa sicurezza nel cuore, che non siamo abbandonati nel mondo, magari per essere infine un giorno salvati, ma che la grazia ci è da guida e dà sostegno e gli occhi del Signore sono su di noi non per giudicarci, ma per sostenerci e guidarci. E ciò vale per il nuovo anno e per ogni anno. Amen