Predicare, pregare, guarire

Poi, fattosi sera, quando il sole fu tramontato, gli condussero tutti i malati e gli indemoniati; tutta la città era radunata alla porta. Egli ne guarì molti che soffrivano di diverse malattie, e scacciò molti demòni e non permetteva loro di parlare, perché lo conoscevano.

Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava.

Simone e quelli che erano con lui si misero a cercarlo; e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano». Ed egli disse loro: «Andiamo altrove, per i villaggi vicini, affinché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando demòni.

Marco 1:32-39
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Predicazione e guarigione

Il Signore Gesù è venuto dunque per predicare. Questo afferma esplicitamente Gesù della sua missione, della sua attività pubblica che ha da poco intrapreso.

Gesù Cristo è venuto sulla terra per annunciare la grazia del Signore, la sua misericordia, per cambiare l’animo umano e fargli conoscere dal vero il Signore.

Tutti allora lo cercano, ma non tanto per questo, ma perché vorrebbero invece guarigione, vorrebbero essere sanati, più che salvati, e magari avere pane da mangiare, come sarà quando lo moltiplicherà per migliaia.

Gesù allora deve andar via. Deve andare il più possibile in giro per la Galilea e la Giudea (come poi i suoi discepoli in giro per tutto il mondo) per far conoscere il messaggio di vera vita che Egli porta e rappresenta e che poi realizzerà con la morte sulla croce e con la sua resurrezione.

Eppure…

Eppure, come inizia questo passo, fa tante guarigioni e scaccia demoni, un’altra forma di guarigione. Infatti, come moderni ci vediamo le guarigioni di malattie virali o mentali, ma in generale è tutto ciò che attenta alla salute e alla integrità degli esseri umani.

Il signor Gesù, dunque, predica, annuncia, convince, spiega, ma anche guarisce: sempre. È misericordioso, infatti, non solo nell’annunciare la vita eterna, ma anche perché non si può che fermare dinnanzi ad una persona che soffre e sente di dover intervenire.

 Gesù Cristo proprio per la sua attenzione al debole, allo sconfitto, al disturbato sente di dover intervenire e poi grazie alla sua potenza di vita lo sana, spesso incredibilmente, molte altre volte semplicemente.

E noi…

Non possiamo che ripartire da passi come questi ogni volta che siamo dinnanzi al male, alla malattia, ai mille problemi di disabilità, di mancanza di funzioni, arti, orecchi, o di persone ridotte ad un’ombra dell’essere umano che erano prima.

Ogni volta che constatiamo la nostra impotenza a fare qualcosa di risolutivo siamo messi in crisi. Siamo colpiti nel profondo del nostro animo, quando vediamo la nostra limitazione, la nostra finitezza nell’intervenire quando invece il nostro stesso animo grida contro l’ingiustizia e il dolore di questo mondo.

Allora, non possiamo che ripartire da questi passi, così ovvi e così potenti, che dicono insieme della misericordia e della potenza del nostro Signore Gesù Cristo.

Perché la potenza non è nostra, non è degli umani, ma è tutta di Gesù Cristo che è al di sopra di ogni potenza e signoria del mondo.

E perché il Signore è misericordioso, ben oltre noi.

Infatti, il Signore Gesù Cristo si è incarnato, è venuto sulla terra, per soffrire e morire, per cambiare per sempre la sorte di tutta l’umanità. E non per questo dimentica le persone concrete che incontra e proprio per questo non abbandona le persone concrete che vivono oggi e domani.

Il cristianesimo, infatti, non è un’ideologia. Sono le ideologie che predicano e promettono un mondo meraviglioso, ma intanto chiedono sacrifici di sangue, fanno morti su morti. Il cristianesimo è essere invece non astratto, ma in connessione vitale e personale con il nostro Signore Gesù Cristo, per ricevere il suo messaggio e la sua misericordia nella vita di ogni giorno.

Anche oggi, infatti, grazie al suo Spirito, il Signore interviene con la sua grazia.

Preghiera e azione

In teoria, mi direte, tutto funziona. Avremo la vita eterna. Ogni male e dolore sarà superato, saremo infine nel Regno di Dio e le cose sbagliate saranno superate e trasformate. Avremo imparato ad essere umani e potremo viverne in eterno. Ma nelle situazioni concrete di oggi? Cosa rispondere alle persone che sono travagliate, malate, oppresse, negate, uccise?

Il signor Gesù pregava. In mezzo all’annunciare, al bagno di folla, alle guarigioni, alle lotte, egli si ritira in un luogo deserto, in disparte, nella solitudine rispetto alla gente, ma prega, è in contatto con il Padre, trae forza e consiglio e saggezza nella preghiera.

Anche noi cristiane e cristiani siamo nella lotta? Nella lotta che questo mondo ci fa, alle prese con ingiustizie, catastrofi, malanni… Che dobbiamo fare?

Predicare la grazia di Gesù Cristo, certo. E pregare.

Pregare per poter annunciare Cristo al vero e pregare per poter guarire e scacciar demoni.

Scacciare il demone dell’egoismo, della mancanza di senso della vita che ti rende cinico e rassegnato, dell’odio.

E guarire non solo con medicine e vaccini, non solo con la propria presenza e abbraccio, ma anche con la parola di grazia e misericordia. Guarire le persone con la forza della Parola di Dio, che ti rialza, ti viene a salvare, che fa da prevenzione.

Gli storici si chiedono cosa fosse quello che il messaggio cristiano portava ai poveri e agli schiavi dell’antichità. Dignità e vicinanza del Signore, è la risposta, vicinanza di quel Signore che è al di sopra ogni potenza del mondo e sopra ogni cosa.

E anche noi oggi possiamo dare il messaggio di dignità e di misericordia del Signore a questa umanità che si pensa dimenticata e che non sa perché vivere. Possiamo aprire la mente alla misericordia e alla gloria del Signore, per chi è tutto chiuso sui problemi quotidiani. Possiamo insegnare al nostro prossimo a resistere e ad andare avanti, pur con dubbi e con perché senza risposta.

Occorre fede in Gesù Cristo, sapere che il nostro Signore e Salvatore, come dice Isaia, non spezza la canna incrinata e non spegne il lucignolo fumante, ma dà vita in ogni tempo e luogo. Occorre pregare per sapere come concretamente avere simpatia umana e con amor fraterno intervenire per sanare.

Non siamo scettici, ma fiduciosi, perché l’amore è più forte della morte e l’amore di Gesù Cristo è perfetto ed è per ognuno di noi.  Amen


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