«O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!
Quando qualcosa è gratis si sospetta che ci sia qualche tranello sotto, e se poi invece è proprio gratis, si pensa che non valga niente. Eppure, a ben pensare ciò che conta veramente non ha prezzo.
Infatti, il nostro passo ci mette anche in guardia:
Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia?
È quello che pensiamo anche noi a volte: quante cose compriamo, per quante cose ci impegniamo, ma che poi invece non valgono molto? Rimaniamo affamati di valore, di senso, di bellezza… nonostante tutto restiamo insoddisfatti.
Invece il nostro Signore, che qui parla, aggiunge proprio in contrasto alle cose che non vanno:
Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti! Porgete l’orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide.
Perché spendete per ciò che non sazia? Perché passate la vostra vita in cose vane? Dunque, ciò è dovuto alla lontananza da Dio, al non ascoltare la sua Parola. Ciò che è contro il nostro Signore, infatti, è qualcosa che ci fa perdere vita, che ci fa correre per cose vane, che rende inutili le nostre giornate. Per il nostro essere, per la nostra esistenza occorre ascoltare il nostro Signore e andare da Lui.
Come andare però dal Signore? Come divenire eredi delle promesse di vita e di futuro fatte fin dai tempi remoti dal Signore?
La risposta è in un principe, un nuovo re, serve una funzione regale di guida e di governo, per andare dal Signore, ma insieme quel principe è anche un testimone, per i popoli, per tutti i popoli, il testimone, Colui che testimonia del Signore, che riporta le sue Parole e indica la via del Signore. In altre parole, è Gesù Cristo.
Ecco, io l’ho dato come testimonio ai popoli, come principe e governatore dei popoli.
Ecco, tu chiamerai nazioni che non conosci, e nazioni che non ti conoscono accorreranno a te a motivo del SIGNORE, del tuo Dio, del Santo d’Israele, perché egli ti avrà glorificato».
La visione del profeta Isaia è chiara: un annuncio di grazia e di vita del tutto gratuita. Ed è anche universale, per tutti i popoli, per ogni essere umano.
Poi il profeta aggiunge a questo però un’urgenza:
Cercate il SIGNORE mentre lo si può trovare; invocatelo mentre è vicino.
Non è una minaccia, bensì l’urgenza che il buon Padre sente, per strapparci dalla vanità di vita, come anche dall’ingiustizia, dall’egoismo e dall’iniquità che spesso deturpano la nostra vita e il nostro volto.
Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE, che avrà pietà di lui, al nostro Dio, che non si stanca di perdonare.
«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE.
Isaia 55:1-8
“Non si stanca di perdonare” e “i miei pensieri non sono i vostri”. Ciò è assolutamente positivo. Alle volte, infatti, la vita sembra segnata dai nostri errori e tutto sembra irrimediabile. E in quelle volte che la esaminiamo senza indulgenza, magari alla luce della parola del Signore, essa ci sembra buttata via, perduta, inutile e che sta scorrendo senza alcun risultato.
Alle volte noi stessi non possiamo perdonarci. Ma i pensieri del Signore non sono i nostri pensieri. Proprio per questo il brano prosegue annunciando l’efficacia della Parola di Dio, che realizza le promesse di Dio.
Lo Spirito santo, infatti, soffia e realizza cose impossibili per noi. Impossibili alle volte per noi anche da immaginare e sperare. Il Signore, invece, ci vuole dissetare della nostra ricerca di senso e di valore, guardiamo a Lui ed Egli è già all’opera per la nostra esistenza.
Venite alle acque è infatti il messaggio di speranza per gli assetati di ogni tempo e di ogni situazione. Amen