Di nuovo rinnovati

Siamo al nuovo anno e si dice spesso in italiano “anno nuovo, vita nuova”. Cioè alle volte un cambiamento, anche solo di calendario, anche solo di una situazione esteriore può permettere il rinnovamento del proprio modo di vivere.

E per questo il nuovo anno può essere motivo di buoni propositi e, anche se in parte poi si fallisce, motivo per essere rinnovati.

Il nuovo, il rinnovarsi, l’essere sempre al passo con i tempi certo è un po’ la moda –se vogliamo– dei tempi contemporanei, dove per molti ciò che è nuovo è di default, dato per scontato, sempre migliore di ciò che già c’era, possiamo avere dunque riserve sul nuovo per il nuovo, ma in realtà rinnovarsi è anche un’esigenza vitale. Serve infatti anche per correggere impostazioni sbagliate ed errori. È anche importante per avere nuove visioni e nuovi stimoli per vivere e non solo sopravvivere.

Ben venga il nuovo, dunque, a patto però che il nuovo sia autentico, non solo riproposizione di cose usurate sotto altra veste, che sia vitale e non pericoloso, non solo qualcosa di bizzarro. Ora in mezzo alla pubblicità martellante del mondo, non solo di prodotti in vendita, ma anche di idee e di modi di vivere, come facciamo a scegliere un buon nuovo, avere un rinnovamento vero?

Eccoci allora al nostro testo:

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.

II Corinzi 5:17-18

Dall’apostolo ci viene annunciato non solo qualcosa di genericamente nuovo, ma addirittura che diveniamo nuove creature. E per questo essere addirittura ricreati serve essere in Cristo. Espressione sintetica, che riassume il credere in Gesù Cristo, l’affidarsi a Lui, il partire da Gesù Cristo per impostare la propria vita, per avere uno sguardo e una mente nuovi sul mondo e su tutto ciò che vi accade.

Questo essere in Cristo per divenire una nuova creatura, però, non è qualcosa che è nelle nostre possibilità e neanche agevolato da noi, e quindi non va visto assolutamente come il risultato di un nostro sforzo: sarà il Signore che ci renderà una nuova creatura. Basta affidarsi a Lui, confidare in Gesù Cristo, Egli sta agendo.

Infatti, la riconciliazione, la nuova nascita, la salvezza non la facciamo noi, ma è dono di Dio. Poi noi potremo vivere con novità di vita la nostra esistenza.

In che modo siamo resi creature nuove? L’apostolo ci dice essendo riconciliati con Dio, il poter dunque avere una relazione sana con il nostro Dio, in altre parole ricevere la sua grazia. La grazia, quella gratuita (quella di cui si legge anche in Isaia con il “venite alle acque”), ci rende nuove e belle persone. La grazia di Dio, il suo intervento misericordioso che ci riconcilia con lui, fa in modo che non restiamo imprigionati nella vecchia vita, nei vecchi modi di fare di questo mondo, ma siamo già del nuovo mondo che il Signore realizza.

Cosa è vecchio in questo mondo? Ad esempio:

  • i pregiudizi e i luoghi comuni, certo quelli non muoiono mai…
  • i problemi e le cose negative create dall’egoismo e dall’indifferenza, cose che sembravano sepolte per sempre, ecco che spesso sono ancora lì…
  • la violenza del forte contro il debole, la storia infatti si ripete con altri personaggi ma con le stesse dinamiche

La grazia di Dio, invece, ci mostra qualcosa che è sempre nuovo rispetto a questo mondo perché tutti ragionano in termini di acquisto, cioè tutto si compra, non solo le cose ma anche –pensano gli esseri umani– anche la dignità e il rispetto e l’amore, e in fondo anche Dio, così invece di affidarsi a Dio si cerca la propria gloria…

La riconciliazione di Dio ci mostra invece che non siamo noi che agiamo, ma Dio, si può cambiare e convertirsi perché Egli interviene, allora se anche una persona non ti sembra degna, non puoi non rispettarla sapendo Gesù Cristo è morto anche per lei. Il pregiudizio e il senso di superiorità verso gli altri divengono inattuali. E da lì può nascere la riconciliazione anche con l’altro.

E questo vale anche per l’indifferenza e l’egoismo, sapendo che siamo tutti amati dal nostro Signore, che non è mai indifferente ai problemi di nessuno e si è donato per noi sulla Croce.

E la grazia di Dio, che ci assicura resurrezione e vita eterna, e dunque che non tutto è qui da ottenere con la forza e l’ingiustizia, ma invece da condividere, perché non abbiamo quella disperazione che presto tutto finisca che spinge all’approfittarsi dell’altro.

Però dato che tutto il mondo ragiona nella vecchia e vetusta maniera, serve però che sia sempre rinvigorito e riproposto l’annuncio della grazia di Dio, della sua riconciliazione offerta a tutti, ed anche della sua efficacia per la nostra vita attuale e per quella futura.

Il Signore infatti ci rende nuove creature, e ciò non vuol dire che ci rende nuovi un tempo per poi farci invecchiare, ma ci rende creature sempre nuove grazie al suo Spirito. È qualcosa che non finisce mai, in fondo l’azione di Dio per noi potrebbe essere descritta come continuo rinnovamento.

Per questo abbiamo insieme il ministero della riconciliazione, la possibilità di estendere la novità di Dio anche agli altri. Di riconciliare con Dio e quindi di rendere possibile il rinnovarsi anche del nostro prossimo e del nostro mondo. E di ridircelo gli uni con gli altri.

Quando incontriamo un’altra persona pensiamo a questa forza che riceviamo dal Signore Gesù Cristo. Nell’incontro con il prossimo non restiamo superficiali, non restiamo solo a dire come va il mondo e quanto questo sia vecchio o invecchiato, ma abbiamo coraggio di parlare del nuovo che avanza in Cristo, del rinnovamento dello Spirito, della giovinezza che dà il Signore alle nostre idee ed esistenze…

Dal giovane al vecchio e dal vecchio al giovane, parliamo del profondo dell’esistenza, perché tutto passa, si trasforma, invecchia, ma la Parola di Dio per noi dura in eterno.

E alle volte, quando siamo perplessi e senza energie, e ricadiamo in un mondo di non speranza, di chiusura, come non cambiasse mai, ascoltiamo il nostro fratello o la nostra sorella che ci porta la parola della riconciliazione con Dio in Gesù Cristo, novità per la nostra vita, nuovo vigore per il nostro presente. Amen


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