Consapevoli e liberi (Col 2:8-12)

Al tempo degli apostoli, c’era una bella comunità di cristiani in una cittadina che si chiamava Colossi, in mezzo alle montagne. Era un piccolo borgo su una strada di traffici secondari e per arrivarci ci voleva tempo, fra strette gole e strade sdrucciolevoli, così che neanche l’apostolo Paolo, di solito così viaggiatore e avventuroso, ci era arrivato, e la notizia dell’evangelo, la buona notizia di Gesù Cristo, gli era arrivata da un collaboratore di Paolo.

Quella comunità, quella chiesa, era proprio ben fondata e forte di una sana fede cristiana, e i suoi membri vivevano anche il loro essere cristiani in maniera coerente. Eppure, l’apostolo si preoccupa e scrive loro una lettera, perché anche in quel villaggio così tranquillo e in quella chiesa così armoniosa e fedele stavano giungendo dei personaggi particolari. Si presentavano come filosofi, e dicevano che per difendersi dai malanni oppure per essere sicuri giorno dopo giorno, oltre Gesù Cristo bisognava adorare quelli che chiamavano gli elementi del mondo, astri o divinità collegate alla terra, al fuoco… sottomettersi a digiuni e regole legate al calendario, avere amuleti…

L’apostolo scrive allora di non farsi accalappiare (il senso letterale è proprio quello) da questi individui che mettono paura alla gente, per avere un loro seguito:

Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo; perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità; e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza; in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti. (Colossesi 2:8-12)

Una comunità ben fondata dunque, che però non era impermeabile alle novità e allo sviluppo dei tempi, come ogni comunità umana. Alle volte alcuni si meravigliano della situazione della propria zona, rispetto al passato o ad un’idea di passato che hanno.

Eppure, il mondo corre sempre con le sue idee, le situazioni cambiano ed anche la fede deve parlare dell’antico e vero messaggio, con parole attuali. Alcuni vogliono nuove religioni o idee, altri invece non vorrebbero cambiare nulla del passato, visto come una protezione rispetto alle cose brutte del presente, ma sotto sotto gli uni e gli altri vorrebbero più sicurezza, certezze in mondo che cambia, protezione per la propria visione della vita e per la vita stessa.

Gli arcani elementi del mondo, che quei falsi predicatori d’allora richiamavano, erano in realtà le potenze e le situazioni ignote che sempre hanno messo paura agli esseri umani. In fondo quello è la cosa più tradizionale del mondo. E la magia, certe religioni o filosofie, si vantano di tenerci protetti da questi, attraverso spesso una venerazione arcaica, oppure alle volte con qualcosa che sembra invece nuovissimo.

Ma scrive l’apostolo, non solo Gesù Cristo è al di sopra di ogni principato, potenza, elemento, ma voi avete tutto pienamente in lui, attraverso il battesimo, come nuova vita. Quella è la vera novità, rispetto a tutto questo vecchio mondo.

Attraverso il battesimo e la fede

L’apostolo paragona la circoncisione con il battesimo. Dato che lo troviamo scritto solo qui, era forse fatto per via di una cerimonia di iniziazione che facevano i suoi avversari. Comunque sia, mentre con la circoncisione si entrava a far parte del popolo di Israele (ed era cosa solo dei maschi), il battesimo non solo è per tutti, maschi e femmine, e non è nazionalista, ma segna anche l’associazione alla morte e alla resurrezione di Gesù Cristo.

Ora però il battesimo non è atto magico, e la resurrezione non è una resurrezione già avvenuta per noi, dunque solo affidandosi nel proprio animo a Gesù Cristo e avendo fede nell’annuncio di resurrezione, come potenza di Dio, noi abbiamo già tutto ciò che ci occorre per vivere e vivere pienamente, veramente. La fede è come una potenza di vita, capace in maniera proverbiale di spostare le montagne.

Non è che non abbiamo, in maniera temeraria, più timore di niente, ma innanzitutto viviamo senza più timore di arcane potenze, di ignote forze e superstizioni varie, e non dobbiamo neanche più aver paura della morte.

Invece, ci sono quelli che non mettono le cinture di sicurezza perché dicono “tanto se deve succedere succede”. Questo non è solo un modo temerario di vivere, ma non è questa, comunque, una forma di superstizione in senso moderno?

Consapevoli e liberi

Grazie alla fede nella resurrezione possiamo invece vivere in una maniera più consapevole e libera.

Già. Ma la paura della morte? Certo, se mi sporgo da un’alta roccia di una montagna ho paura di cadere e morire, come dicevo non è da cristiani essere temerari. Ma la paura della morte è quel pensiero che sta sempre nel fondo dell’animo, che vive nell’ansia verso malattie e incidenti, per noi e i nostri cari. Un’ansia profonda come se il Signore ci abbandonasse… mentre il messaggio dell’evangelo è liberante, porta la libertà da quella paura profonda e sempre presente nei pensieri umani, che vinca l’ultimo dei nostri nemici: la morte.

Ora il battesimo non ci salva dalla morte o dalla sofferenza, non c’è preghiera che istantaneamente ci guarisce dalla malattia e i più fedeli cristiani passano anch’essi per la morte. E non ci sono amuleti cristiani, anche se in alcune pratiche popolari simboli cristiani lo divengono, la vera novità del cristianesimo, la sola novità rispetto al mondo in ogni tempo, è l’annuncio di resurrezione.

La situazione dell’esistenza diviene allora non preoccuparsi, ma vivere! Non dover avere coraggio, contro tutto e tutti, ma avere serenità, di affrontare la vita e i suoi problemi.

E cercare la giustizia e la verità, cercare di vivere non di mezze cose, ma di cose autentiche. Sapendo che non si muore per sempre, ogni cosa che facciamo nella vita non è da buttare o lasciare infine, ma si può vivere differentemente sapendo della preziosità della vita, senza rimpianti per ciò che passa.

È questo che vogliamo insegnare a noi stessi e ai nostri figli o ai nostri cari o al prossimo che incontriamo: vivi della grazia di Dio! Vivi sapendo sempre della resurrezione! Vivi fino in fondo la vita come una cosa seria e vera, ma anche serena e gioiosa e bella. Amen


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