Il mio Salvatore

Il racconto della nascita di Gesù, in Luca 2, inizia con la datazione come si usava a quel tempo, per dire che stiamo parlando di un fatto storico. Inoltre anche se al centro dell’interesse c’è il bambino che è nato, egli non dice niente. È proprio un bambino come tutti gli altri, nato in un certo luogo e tempo e come tutti. Per essere il Salvatore di tutti deve essere come tutti. Anzi, nonostante gli angeli, c’è il disinteresse del mondo neanche pagando c’è posto per far nascere Gesù.

Il Natale ha a che fare con la nascita e con l’attesa del nuovo che arriva. Un bambino ci è stato dato dice Isaia, arriverà da Betlemme risponde Michea… E il bambino è il nuovo che arriva e ci sono le attese più disparate… C’è dunque grande attesa per questo bambino, sottesa è la domanda: sarà il Salvatore?

Come è andata avanti la storia lo sappiamo e come cristiani confidiamo il Gesù Cristo. Però tante cose avvengono nella nostra vita e alle volte siamo perplessi e questi racconti di Natale sembrano antichi e lontani. La domanda allora diviene: Gesù Cristo sarà il mio Salvatore?

Sì, possiamo dire con certezza, perché questa notizia è di grande gioia per tutti, dicono gli angeli, e dunque tutti noi siamo accolti dal Salvatore Gesù.

Io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.

La celebrazione del Natale non è una festa di compleanno, ma la celebrazione dell’incarnazione di Gesù Cristo: è il Signore fattosi uomo, è il Figlio di Dio giunto su questa terra.

Gesù, Figlio di Dio, per la teologia cristiana, significa di più che una cosa simbolica, di più che un’affinità ideologica, un’adozione, fra Dio e il Cristo, è invece una connessione profonda, una relazione speciale personale fra Dio Padre e il Figlio, una stessa natura, come si dice nel Credo.

Proprio per questo la nascita di Gesù, il farsi essere umano come noi del nostro Signore è eccezionale e assume un’importanza fondamentale per la nostra fede. Non siamo dinnanzi ad un profeta, non siamo al cospetto di uomo pio né di un personaggio scelto da Dio, che quindi è comunque una creatura, un estraneo rispetto alla divinità di Dio, ma in Gesù Cristo siamo dinnanzi a Dio stesso che viene nel mondo per farsi conoscere, nessuno infatti ha mai visto Dio, e per salvarci. Per questo è realmente il nostro Salvatore. Amen


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