Quando Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, comprende che la storia della salvezza sta compiendosi e sta arrivando il Messia, irrompe in un cantico di gioia, di cui leggiamo l’inizio.
Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti; uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto. Luca 1:68-72
Il Cantico di Zaccaria vede l’arrivo di Gesù come l’adempimento di un patto di salvezza del Signore con il suo popolo.
Che il Signore si ricordi del suo patto e lo realizzi non dovrebbe sorprendere. Egli è il Signore, non un essere umano che promette qualcosa, magari fa un patto solenne e poi cambia idea, e poi vede che sarebbe stato più conveniente far diversamente e torna sulle sue decisioni oppure semplicemente non riesce a adempiere al patto. No, il Signore, ciò che anche i credenti di tutte le epoche confessano chiaramente, è fedele al suo patto e infine realizza tutto ciò che ha promesso.
Però sono gli esseri umani che vengono meno al patto fatto con il Signore, sono loro che lo infrangono, non ne tengono conto. Cosa farà allora il Signore?
E il dubbio che il Signore decida di rompere il patto, che gli esseri umani hanno già infranto, viene alimentato dall’attesa, da quello che agli esseri umani sembra essere un ritardo insopportabile. Passa del tempo, passano gli anni e sembra che nulla avvenga, che il Signore si sia dimenticato del suo popolo e dei suoi fedeli. È quello che provavano allora gli ebrei ed è per questo che il canto di Zaccaria, non solo è canto di lode, come è giusto, ma anche canto di meraviglia e di annuncio che il Signore non ha rotto il suo patto, ma invece lo sta realizzando.
Infatti Dio, mandando Gesù Cristo a prendere il peccato umano su di sé, fa in modo che il patto non sia rotto, ma adempiuto e conclude la storia della salvezza nella maniera più completa, di salvezza verso tutto il genere umano.
Non è solo però qualcosa del passato, infatti il Signore in Gesù Cristo fa un patto con tutti coloro che si affidano a lui e se ne ricorda in ogni epoca e in ogni generazione.
Quando ci sentiamo come abbandonati dal Signore, ricordiamoci che Egli è fedele al suo patto. Non sono i nostri errori a separarci dalle sue benedizioni, non sono gli anni che passano o le situazioni, ma la benignità del Signore è vicino a noi in ogni momento e tempo. Egli è il nostro Salvatore e la nostra gioia. Amen