Magi, maghi…

C’è un unico testo che parla dei magi, che trovate qui in fondo. Non è detto siano tre e siano re. Infatti tutte le altre informazioni si sono aggiunte nel tempo, o sono inventate o elaborate a partire da testi come quello di Isaia 60:6.

C’è però una forza speciale in questo testo oltre il racconto tradizionale. Ci sono persone di altre nazioni, astrologi per giunta, di un’altra religione che giungono da Gesù.

Notizia recente è che un Matthew astronomo ha detto che nei giorni della nascita c’era proprio un allineamento di pianeti che significavano per gli antichi astrologi babilonesi la nascita di un potente e esclusivo re.

Ebbene Gesù Cristo viene adorato fino ai confini della terra, anche da persone con altra religione…

Matteo 2:1-12 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode. Dei magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».

Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:

“E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”».

Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo».

Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via.


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