Quanti incontri ci sono nei vangeli. Gesù va in giro e incontra tante persone. Questo è bello perché nella nostra vita anche noi incontriamo Gesù sia pure non di persona, ma in Spirito e verità.
La storia di Zaccheo è quella di un incontro che si racconta anche ai piccoli, ma va bene anche ai grandi. L’inizio è presto riassunto: Zaccheo è un agente delle tasse del tempo. Questo significa che era un collaboratore dei romani, ed anche –ed è questo l’aspetto che più è sottolineato nel racconto– un profittatore, uno che si approfittava della sua posizione per prendere più di quanto dovuto…
Ora questo ladro, però, quando Gesù passa per la sua città, Gerico, in cui passava tanta gente in transito di tutte le specie, vuole vederlo. Ora Zaccheo era basso, piccolo di statura, ma non si arrende, sfidando forse il ridicolo corre avanti e sale su un albero…
Anche noi magari quando eravamo più giovani avremmo voluto incontrare qualcuno di importante per chiedergli qualcosa, magari solo per poter dire era più basso o più alto di come me lo aspettavo…
Zaccheo sembra fare lo stesso. E forse un po’ di più, chissà, infatti Gesù non è solo un personaggio famoso di quel tempo, ma si diceva anche che fosse un profeta, fosse un uomo che veniva da Dio e che diceva e faceva cose sorprendenti.
Zaccheo questa specie di ladro organizzato vuole vederlo… Ha capito qualcosa di Gesù? È solo curiosità oppure c’è dell’altro? Forse c’è un po’ di più, ma la svolta arriva quando Gesù giunge sotto l’albero su cui Zaccheo è salito e grazie a ciò che fa Gesù. Infatti:
Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua».
Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. (Luca 19,5-6)
Alle volte per alcuni siamo un po’ ridicoli ad accogliere con gioia Gesù.
Tante persone serie, compassate, che si credono importanti perché sono tristi… Oppure c’è una pesantezza perché siamo al culto o perché preghiamo. Noi certo siamo seri, ma non tristi, siamo consapevoli della grandezza e della santità di Dio, ma anche del suo amore.
Siamo allora compassati quando serve, ma siamo gioiosi e contenti al fondo del nostro animo perché in Gesù vediamo la grazia di Dio per noi.
Questo accade non perché siamo perfetti nella vita e nemmeno nella fede. Accade come a Zaccheo, un ladro addirittura, uno che è divenuto ricco con la frode, che però appena Gesù, che in quel momento è Dio che passa, gli mostra la propria benignità, va a mangiare in casa sua, non ha paura di farsi vedere con lui, allora cambia la propria vita. Si badi bene: prima c’è l’invito di Gesù, la sua familiarità e misericordia e poi il cambio di vita di Zaccheo.
Dunque a noi, accade spesso che il Salvatore si inviti nel nostro cuore e nella nostra giornata e ci venga a rallegrare con la sua presenza benigna. Questo cambia il nostro orizzonte e ci dà gioia.
Alleluia Signore! Che non rimani lontano ma vieni vicino a noi con benignità e amore. Amen