Signore perché misericordioso

StefanoMeditazione4 Agosto 201615 Views

Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome,
affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra,
e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. (Filippesi 2,9-11)

L’apostolo Paolo scrive questo testo parlando di Gesù Cristo, morto e risorto. Dice che ognuno celebrerà come Signore il Cristo, non si riferisce al presente o ad un prossimo futuro, ma al futuro di Dio.

Nel presente, infatti, Gesù Cristo non è così celebrato come il Signore. Spesso ha un ruolo di secondo piano per i nostri contemporanei. Ci sono persone che confessano di credere in Dio, ma considerano Gesù Cristo solo come un buon uomo o al massimo un profeta. Si ha forse una certa idea di Dio e un certo rispetto, ma non si confessa facilmente il Cristo come Signore.

Confessare. Qui va fatta una precisazione che confessare non vuol dire: “dire sottovoce qualcosa”, come è divenuto in italiano, ma ribadire con fermezza e convinzione, anche dinnanzi al persecutore, la propria fede. Le confessioni di fede, sono infatti le dichiarazioni pubbliche della propria fede.

Ora perché infine: ogni lingua confesserà Gesù come Signore e si inginocchierà, dandogli quindi l’onore che riferito a Dio?
Non è solo una questione di riconoscere la Trinità, o comunque la divinità preesistente del Cristo. Non una questione di buona teologia. Ma questione di riconoscere la grandiosità dell’opera del Cristo che attraverso la sua incarnazione, sofferenza e morte ha donato redenzione e salvezza agli esseri viventi.

Cioè il riconoscere la divinità e sovranità del Cristo si basa sul riconoscere la caratteristica e l’efficacia della sua azione, che solo Dio può avere e realizzare totalmente, cioè la sua misericordia.

Ecco allora che rendere vero culto e onore a Dio, confessare Il Signore Gesù Cristo, non è dovuto ad una specie di reverenziale timore che dice: “meglio tenersi buono il potente, e quindi anche Dio, perché non si sa mai”; ma è dovuto al riconoscere la sua immensa grazia e l’amore e la misericordia verso di noi miseri esseri umani, che non vengono schiacciati, ma salvati e resi idonei ad essere per sempre insieme a Dio nella gloria e nella gioia della nuova vita.

Chi quindi, adesso su questa terra problematica, si affida a Gesù Cristo e lo confessa come il Signore sopra ogni cosa ha la speranza cristiana, ed ha anche qui ed ora gioia per questo.
Amen

Blog personale di Stefano, pastore evangelico riformato. Nelle pagine varie informazioni sul cristianesimo. © 2005-2025 Stefano D’Archino CC-by-nc-nd
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