Pace interiore

Nell’evangelo di Giovanni, Gesù parla esplicitamente della sua morte (oltre che della sua resurrezione) e parla anche della sua assenza una volta che ci sia stata l’Ascensione.
I suoi discepoli sono allora turbati, sconsolati, quasi depressi. Ma soprattutto agitati, in ansia, si erano abituati infatti che qualunque cosa succedesse, ad esempio se c’era una folla da sfamare o se la tempesta li coglieva in mezzo al lago, Gesù avrebbe risolto ogni cosa. Ma adesso? Come avrebbero fatto in mezzo alla gente senza il loro maestro, ed in più con il compito di annunciare l’evangelo?
Gesù allora li consola prima di tutto ricordandogli che manderà lo Spirito santo, che li guiderà e gli insegnerà cosa fare. Ma non solo, gli dice anche così:

Giovanni 14:27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.

Una delle prime cose che capiamo è che vicino a Gesù c’era e c’è pace. La pace interiore, la pace dell’animo ed anche della nostra persona intera.

Una pace reale, forte, paziente, concreta, non come quella del mondo. Ed in effetti il mondo non è in pace e non dà pace.
Siamo spesso in ansia per le cose che dobbiamo fare, come per quelle che potrebbero accadere. La complessità di alcuni momenti ci rende inquieti e la notte diviene piena di pensieri tenebrosi.
Cosa ne sarà di quella cosa? Cosa ne sarà di quel problema? Cosa ne sarà di noi stessi?

Gesù dice che ci lascia la sua pace. Una pace che viene non da un chiunque qualsiasi, ma dal Figlio di Dio, venuto nel mondo per amore nostro. Certo che noi dobbiamo fare del nostro meglio per prevedere il futuro, per attrezzarci in una certa situazione, possiamo fare, perché no, anche i nostri calcoli e progetti. Ma infine dobbiamo dire che siamo nelle mani di Dio.

Ora quel Dio che è venuto in terra, non solo conosce la nostra situazione e il nostro cuore, ma è anche a noi benigno. Essere in pace è allora fidarsi di Dio, mettere nelle sue mani il nostro futuro e il nostro presente. Perché alle volte abbiamo l’impressione di poter guardare da soli il nostro presente, ma non è così fino in fondo.

Ma se il nostro Signore è benigno, certo non lo è il nostro mondo con guerre, malattie e morte… per questo il nostro Signore aggiunge di non turbarsi e di non sgomentarsi.
La pace che Gesù dà non è, infatti, una sicurezza che niente di male ci accadrà, ma che qualunque cosa ci accada noi abbiamo la sua vicinanza e il suo aiuto. E niente e nessuno possono separaci dal suo amore e perderci.

E proprio per questo è una pace interiore che può non abbandonarci, anche se attraversiamo momenti di difficoltà e tristezza.
Vale la pena allora pregare il nostro Signore di donarci quella pace che il mondo non può dare. Amen


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