Nessuno ha mai visto Dio

All’inizio dell’evangelo di Giovanni c’è un versetto che a mio parere è fondamentale per la comprensione che abbiamo di Dio e quindi di grande potenza per il nostro vivere.

Giovanni 1:18 Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere.

Nessuno ha mai visto Dio. Non è cosa che viene da un ateo, ma da un credente, da un apostolo. In un certo senso l’accusa che i pagani rivolgevano ai primi cristiani era vera, li accusavano di essere atei. Certo non lo erano, ma lo erano per il loro mondo, che trasformato e in parte cristianizzato vive ancor oggi.

Vedete alcuni che hanno una sensibilità artistica o spirituale, dicono di vedere Dio in una certa maniera, nella natura ad esempio, nell’estro poetico, altri lo sentono in luoghi di forza o sulle montagne. Bene, cosa ci dicono di Dio? Ci raccontano cose meravigliose, alle volte, ma spesso astratte, sentimentali non concrete, da dover confrontare con ciò che sappiamo del Cristo, cose comunque che quando sto morendo o lavorando senza sosta per un pezzo di pane non servono, non sono nemmeno utili…

Altri filosofeggiano o sono scienziati e allora, se non sono atei, nel senso proprio del termine, hanno la visione di un Dio come una grossa e fredda potenza, come un motore immoto, come alle volte un grosso orologiaio, che mette in moto un meccanismo perfetto da lui creato: l’Universo, ma poi quando veniamo schiacciati dalla forze potenti della Natura e non ce ne possiamo neanche lamentare, perché è tutta una serie di cicli e ricicli, e infine quando siamo di fronte alla morte possiamo solo morire disperati, senza speranza.

Atei certo erano i primi cristiani verso i filosofi e verso le magie e le superstizioni del tempo. E non c’era da scherzare sapete come divengono aggressive le persone se passi sopra ad una superstizione.

Altri in tempi passati o ancor oggi, hanno una fede certamente cristiana e ben salda, ma pensano che la chiesa, quindi i cristiani, debba essere potente, ricca di potere e di influenza, se non proprio ricca di denaro. È la chiesa che si concepisce gloriosa, è quella del Medioevo, che però è ancora in fondo presente ai tempi nostri e non solo in ambito cattolico, ma in modo diverso in quelle evangeliche. È la cristianità che si deve difendere, non deve difendere le persone concrete, ma la cristianità come concetto a cui ognuno dà la sua definizione, dove ognuno può metterci qualcosa dentro.

Ma: nessuno ha mai visto Dio e solo in Gesù Cristo conosciamo Dio. Sanno allora di cosa stanno parlando?

Certo mi direte, ma prima di Cristo qualcuno non lo aveva visto? No anch’essi non hanno visto Dio: Mosè vede la gloria quando il Signore era passato, i profeti hanno interpretato la storia del loro popolo, ma la visione autentica e completa di Dio l’abbiamo solo in Gesù Cristo. Metro, criterio, per togliere di mezzo tutte le idee sbagliate, e per interpretare rettamente Antico e Nuovo Testamento.

Anche il Nuovo? Ma non ci dà conto proprio di Gesù Cristo? Certo che ce ne dà conto e solo da lì abbiamo notizia del Cristo, ma chi scrive sono dei testimoni, quindi non è automatico leggere e sapere, dobbiamo capir bene com’era il Cristo, interpretando, confrontando, comprendendo le parabole e la sua vita, ma lì nel comprendere il Cristo conosciamo finalmente Dio. Gesù è la rivelazione definitiva di Dio. E noi esseri umani creati da Dio abbiamo bisogno di conoscere il Padre per poter sapere come siamo fatti e perché siamo così creati. Per questo l’annuncio cristiano è universale e riguarda tutti.

Molte sono le cose che conosciamo di Dio in Gesù Cristo. La sua bontà e misericordia verso di noi, la salvezza senza alcun merito da parte nostra. Ma anche la povertà, la mansuetudine del Cristo.

Proprio per questo, la chiesa ricca e strabordante d’oro e di potere del Medioevo, ad esempio, si è sempre trovata di fronte valdesi, poverelli, eretici vari che ricordavano che Gesù era nato povero e non si era cercato di imporre, tanto meno con la forza. “Ma noi”, era la replica dei potenti del tempo, “dobbiamo essere forti e ricchi perché se no distruggono la chiesa, dobbiamo avere eserciti e potere…”
Quanto questo discorso sembra logico agli occhi del mondo. Ma Cristo era povero, come fai ad esser ricco tu in suo nome? Quanto è seducente il ragionamento della lotta e della supremazia per diffondere la Parola di Dio. Ma anche quanto è ateo! Nel senso che pur credendo in Dio non si confida nella sua presenza sulla terra, non si confida nell’azione e nel sostegno dello Spirito santo…

Principe della pace, il nostro Signore. Certo per secoli anche i cristiani sono stati in guerra e non solo per difendersi o almeno facendo finta di difendersi. Solo a poco a poco si è fatta strada l’idea che non si debba imporre la fede cristiana, che non si può negare la libertà di fede e di religione. Gesù Cristo non ha mandato i suoi angeli armati a salvarlo e ad imporre una dittatura in Palestina.

Ecco: l’esempio di Gesù Cristo, il conoscere Dio attraverso di Lui, il riconoscerlo come Dio, ha portato, dopo tanta teologia della gloria e della violenza, a cambiare la chiese e a pensare che le religioni debbano essere agenti di pace, quando per secoli non lo sono state.

Nessuno ha mai visto Dio. Ma c’è la seconda parte: Dio lo abbiamo conosciuto in Gesù Cristo e sappiamo che fu umile e sofferente e che è risorto.

Dio non è solo per i ricchi e i potenti, non è solo per quando hai salute, non è che il Signore ti ha abbandonato se sei nella sofferenza e nel lutto, ma è sempre a te favorevole, e ti aiuta a combattere contro i mali della vita che ti assalgono con furor mortale.

“Nessuno è mai ritornato da lì”, ti possono dire beffardi, sì, ma anche sconsolati. Ma Gesù Cristo è morto ed è resuscitato per darci un avvenire e una speranza, per mostrarci che Egli è effettivamente e concretamente il Signore sia dei viventi sia di chi è morto.

Nessuno ha mai visto Dio, ma noi lo abbiamo conosciuto ed è il nostro dolce, misericordioso, Salvatore Gesù Cristo. Amen


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