Non solo materia (Matteo 5:3-10)

C’è un contrasto -lo sappiamo- fra un vivere considerando solo le cose materiali del mondo e una visione che contempla anche l’aspetto spirituale dell’esistenza. Fra la visione che è del mondo e quella autenticamente cristiana.

Il mondo, e quando diciamo mondo diciamo in genere la gente, le persone quando si lasciano guidare dalle idee che sembrano, e forse sono, predominanti nella società, la gente dunque è così potentemente attaccata a tutto ciò che è materiale da giudicare beate le persone che hanno di più, come ricchezze o potere, e beni materiali.

Dunque la gente appare considerare in genere importantissime cose che -lo sappiamo- sono alla fine solo cose mortali, cose che passano, vane. Perché non credono allo Spirito e i soldi, la carriera, il lusso, l’esteriorità sono le uniche cose che allora contano, per chi vede solo quelle.

E quindi la gente ha grande considerazione per quelle persone superbe, spesso sfrontate, che hanno successo in questo mondo materialista, così che alcuni vengono alle volte anche invidiati da chi non sa essere così vincente, in un mondo di apparenze e di materialità.

L’intervento di Gesù nel mondo porta a cambiare però la visione che di questo mondo dobbiamo avere. Con le sue parole, la sua morte e la sua resurrezione ci mostra una realtà, perché di realtà si tratta, più complessa. Realtà, è ciò che esiste infatti, non solo ciò che si percepisce con i sensi. Non solo materia, dunque, ma anche Spirito.

E questo porta inevitabilmente (anche se potremo parlare a lungo se questo sia o no inevitabile) ad un messaggio che è un annuncio di dignità e di valore per i diseredati, per i perdenti di questo mondo, per quelli che non si arrendono al “così fan tutti”, al “non c’è altro oltre l’ovvio”.

No, la parola di Gesù non è tenera con il mondo, non è “buonista” o “bonacciona” infatti Gesù viene a mostrare un ordine diverso di giudizio del mondo, il modo differente, a volte inverso, con cui Dio giudica il mondo e vi interviene, un ordine nuovo in opposizione alle ingiustizie di questo mondo e anche ai suoi valori fondanti.

Dunque non sono beati i superbi, i dittatori, i ricchi sfondati, i generali che grondano sangue, ma i beati sono altri per Gesù Cristo, non quelli che sembrano beati per il mondo.

Beati i poveri di spirito (secondo il mondo ovviamente vedete il contrasto fin dentro i termini usati)e gli afflitti e i mansueti, dunque. E qui dobbiamo spiegare che beati per la sfumatura che Gesù dava presumibilmente a questa parola, sarebbe felici, fortunati come condizione di vita, come dire benestanti e ben sistemati, tutto quello che il mondo dice dei ricchi, degli arrivati.

Bisogna fare anche attenzione che non è questa solo una questione che riguarda il futuro di Dio. I beati infatti si dice di solito siano quelli che sono su nel cielo. Alcune delle beatitudini sono realizzate certo nel futuro, nel futuro escatologico, in quello del Regno di Dio. Ma proprio questo Regno è già loro fin da adesso.

È come una nuova condizione che riceviamo dalla grazia di Dio.

Una nuova condizione che vale già adesso. E per essere sicuri di questo, e per vedere come la beatitudine sia già presente e all’opera, basta guardare alla realtà spirituale di cui è anche fatta la persona umana, perché siamo corpo e mente, certo, ma anche spirito, realtà spirituale oltre che fisica.

Ecco allora che vediamo una realtà differente, una realtà di beatitudine, che è una realtà che esiste già su questa terra.

Le parole di beatitudine di Gesù Cristo per questo, nonostante le difficoltà a volte di comprenderle, ci raggiungono non come una litania da ripetere senza molto senso, non come una possibilità in cui possiamo credere o no, ma come uno svelamento della realtà vera dell’esistenza, e come un concentrato di forza e di fiducia per noi.

Proprio per noi in questo ingiusto mondo attuale, in questa terra dilaniata e sofferente, arriva un annuncio di forza e fiducia per tutta la nostra vita attuale e per tutto noi stessi: corpo, mente e spirito.

Dice Gesù in Matteo 5:3-10:

Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.

Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.

Amen


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