Se il Signore non costruisce

Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il Signore non protegge la città, invano vegliano le guardie.(Salmo 127:1)

Questo versetto prende ad esempio il costruire o il vegliare delle guardie, per spiegare ciò che vale per ogni nostra attività.

È proprio vero che noi pensiamo a tante cose per la costruzione di una casa o di un edificio, o in questo casoda un culto di inaugurazione per il suo restauro, facciamo piani di finanziamento, disegniamo progetti, disegni, stime, facciamo riunioni, prendiamo foto, confrontiamo i materiali, e poi c’è tutto il lavoro effettivo, di demolizione, di scavo, di uso di attrezzi grandi e piccoli, di spaccare pietre, pitturare, pulire, “microsabbiare”. E il tutto con l’ingegno e l’esperienza dei vari operai, che qui naturalmente ringraziamo tutti.

Però. Però se passate per ChiavennaChiavenna in provincia di Sondrio, fra il cinquecento e il seicento era per un terzo abitata da evangelici riformati vedrete la casa di un riformato del cinquecento, e sul portone si legge ancora l’inizio di questo salmo, è come se dicesse: fermati essere umano moderno e rifletti.

L’umanità progetta e realizza, spedisce persone in orbita, posa cavi su tutta la faccia della terra, muove macchine complesse, scopre il meccanismo di malattie e spesso le cura con sostanze chimiche, ma se non è il Signore che interviene invano ci si affatica e si lotta. È solo il Signore che ci dà forza per fare tante cose buone.

Ma il mondo lo dimentica più spesso di quello che si immaginerebbe. L’essere umano si basa solo su sé stesso, e chiede con aria di sfida dimostrami Dio, vede con orgoglio la sua opera, dice merito mio, sono forte e intelligente. Ma poi non sa neanche andare d’accordo con il vicino di casa.

Ecco perché abbiamo bisogno sempre di chiedere il perdono Dio.

Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo: è per grazia che siete stati salvati.(Efesini 2:4-5)

(Dal culto del 19.06.2011 per l’inaugurazione della chiesa restaurata di S. Martino a Bondo, Bregaglia, Svizzera)


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